I revisori dei conti non hanno dubbi: il Comune deve avviare la procedura di predissesto finanziario per risanare le casse in profondo rosso. L'invito è contenuto nel verbale a firma di Ilaria Valentini ed Enza Di Domenico, che compongono l'organo di controllo interno. Per i cittadini, denuncia l'opposizione, significa che potrebbero arrivare altre stangate. L'ente, se raccoglierà l'allarme lanciato dai revisori, sarà infatti costretto a varare una manovra lacrime e sangue. «Il Collegio, stante la notevole esposizione di cassa pari a 15 milioni 771 mila euro, ribadisce di valutare l'adozione di un piano di rientro adeguato e, in particolare, di prendere in considerazione l'adesione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale», ovvero un dissesto controllato con misure di contenimento della spesa e di incremento delle entrate. Il Comune sarebbe sottoposto ogni sei mesi alle verifiche della Corte dei conti e dei ministeri dell'Interno e dell'Economia. Ma da cosa dipendono i guai finanziari? «Il Collegio - si legge sul verbale datato 31 gennaio - rileva il persistere di una forte criticità nella gestione affidata a Teateservizi», l'azienda a totale capitale pubblico che si occupa di incassare i tributi comunali.
CHIESTA RELAZIONE «La reportistica trasmessa - insistono i revisori - non consente di comprendere il reale andamento della riscossione». Per questo il Collegio chiede una relazione dettagliata. Conferma il dirigente comunale Franco Rispoli: «L'accelerazione delle procedure di riscossione rimane la priorità assoluta dell'ente, congiuntamente alla necessità di uno sforzo di razionalizzazione e riduzione, per quanto possibile, della spesa». E ancora: «Si ritiene che l'azione primaria debba essere svolta dalla e sulla Teateservizi che non sembra riuscire a garantire l'auspicato balzo in avanti sulla capacità di riscossione che è necessario per il miglioramento e ripristino degli equilibri di cassa, e che determinerebbe anche ricadute positive sulla capacità di spesa, che è già erosa dal Fondo crediti di dubbia esigibilità. Considero favorevolmente le raccomandazioni e gli inviti dei revisori». Quanto al predissesto, «si ritiene che ogni analisi potrà essere effettuata solo nel contesto della rendicontazione 2017».
I COMMENTI Il Pd attacca. «Si sta puntualmente verificando ciò che avevamo più volte denunciato - dice il consigliere Alessio Di Iorio -. In passato l'amministrazione Di Primio ha approvato bilanci nonostante i revisori dei conti avessero dato parere non favorevole e oggi vediamo i risultati: avviare la procedura di predissesto è l'unica strada da seguire. Le conseguenze le pagheranno i cittadini: le tasse, già schizzate in alto, saliranno al massimo e i servizi subiranno altri tagli. Ovviamente il sindaco dirà che non ci sono problemi e che le colpe sono sempre degli altri. Chi andrà a governare questa città troverà un disastro economico finanziario». Chiude il consigliere Luigi Febo: «Dopo gli allarmi delle minoranze, le relazioni del ministero e i rilievi della Corte dei conti, i revisori suonano l'ultima campanella. Il consiglio comunale si vedrà costretto ad approvare questa ulteriore mazzata di cui però non si conosce ancora l'entità: misteri delle procedure di riscossione di questo Comune».