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Data: 20/02/2018
Testata giornalistica: Mapero'
Ecco chi scarrozza D’Alfonso

Non è un’idea nuova, prima di lui Prodi Veltroni Renzi e addirittura Rutelli. “Il mezzo è il messaggio” diceva McLuhan e così anche Dalfy si è adeguato. Insieme all’auto blu e alla Cinquecento tappezzata coi colori della bandiera italiana, ora ha messo in campo anche un pullman che parcheggia un po’ qui e un po’ lì dove capita. Ma il problema non è tanto il mezzo, quanto chi lo guida. Perché, è risaputo, per guidare un pullman ci vuole tanto di patente D. Che gli staffisti non hanno e neppure gli autisti della Regione.

L’idea non è nuova, tutt’altro. Nel ’96 fu Prodi che per lanciare l’Ulivo girò l’Italia con un pullman, un vecchio diesel Iveco. Qualche anno dopo l’asticella si alzò decisamente e il professore usò per la sua campagna elettorale un tir giallo col simbolo dell’Unione. A Prodi questo sfooggio portò bene, un po’ meno a Rutelli che nel 2001 girò l’Italia in treno. Stessa cosa ha fatto Renzi, e i risultati li vedremo il 5 marzo. Anche a Veltroni piacque molto il pullman, sia per le Europee che nel 2008 per la nascita del Pd a vocazione maggioritaria, ma purtroppo per lui vinse Berlusconi. Che manco a dirlo, nel 200 girò l’Italia in nave, ma quella è davvero un’altra storia.

Dalfy non deve essere molto scaramantico, se anche lui ha scelto un pullman. Ma chi glielo guida? è la domanda ricorrente. Amici fidati, pronti a mettersi in ferie dal lavoro, pur di accompagnare il presidente nel suo tour elettorale. Certo, occorre una patente D, e in questi giorni, proprio nella settimana fino al 18 febbraio, il pullman è guidato da un autista della Tua in ferie. Che naturalmente, durante il suo tempo libero può fare ciò che vuole.

Altro discorso sarebbe se lo facesse mentre è regolarmente al lavoro, visto che secondo il regio decreto che regola i rapporti del personale delle ferrovie, tranvie e linee di navigazione,

“gli agenti non possono esercitare altri uffici, impieghi, commerci, professioni o mestieri, senza averne avuto esplicita autorizzazione scritta dal direttore dell’azienda”.

E d’altronde, la Tua è molto riconoscente col presidente Luciano D’Alfonso e il suo fedelissimo Camillo D’Alessandro, altro candidato: giovedì scorso tutti e due insieme ad altri membri dello staff e a Guido Dezio, hanno mangiato alla mensa aziendale della Tua: zuppa di legumi e petto di pollo grigliato.
ps: Pranzo leggero, e poi tutti sul pullman.

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