PESCARA Se Silvio Berlusconi accetterà l'invito che gli è stato recapitato da Forza Italia abruzzese non verrà da solo nella nostra regione ma porterà con sé Guido Bertolaso. E non sarà Pescara la città scelta per il comizio finale della campagna elettorale in Abruzzo. Né il leader forzista andrà a Teramo oppure a Chieti. Berlusconi tornerà all'Aquila e sceglierà come palcoscenico una delle new town, cioè le case realizzate dal suo governo dopo il terremoto del 2009. E' una scelta politicamente strategica che va oltre il voto del 4 marzo perché, nelle intenzioni del partito, dovrebbe servire a riabilitare definitivamente la figura di Bertolaso, ex capo della Protezione civile, protagonista della ricostruzione aquilana e di recente uscito a testa alta dal processo per il G8 alla Maddalena. Da Forza Italia Abruzzo confermano di aver invitato Berlusconi e che attendono solo il sì da Roma. Ma il leader di Forza Italia non è l'unico big previsto per le ultime due settimane di campagna elettorale in cui l'Abruzzo gioca il ruolo determinante di ago della bilancia che decide chi, tra centrodestra e M5S, con il Pd fuori dai giochi, vincerà le elezioni in Italia. Così, sempre per Forza Italia, arriverà Mara Carfagna, ex Miss Cinema 1997 prima di diventare parlamentare e ministro per le pari opportunità del governo Berlusconi, dal 2008 al 2011. E domani toccherà a Giorgia Meloni che, alle 17, nell'Auditorium Flaiano di Pescara, lancerà i candidati abruzzesi di Fratelli d'Italia: Guerino Testa (Camera Uninominale di Pescara), Etelwardo Sigismondi, Alessandra Petri, Marco Di Paolo, Carla Zinni (Camera proporzionale Chieti-Pescara), Giandonato Morra, Carla Mannetti, Giacomo Di Domenico, Marilena Rossi (Camera proporzionale L'Aquila - Teramo), Antonio Tavani, Ersilia Lancia, Luca Ricciuti e Manola Musa (Senato Proporzionale). Il contratto anti-inciucio è il piatto forte dell'incontro con la presidente di Fratelli d'Italia che durerà due ore. Passiamo ai 5 Stelle che hanno già calato sul tavolo delle elezioni i due assi del Movimento: Luigi Di Maio, candidato premier, che per due volte è stato in Abruzzo, e Alessandro Di Battista, che ha riempito piazze a Teramo e Sulmona. Verranno altri big? Dal M5S dicono di sì e fanno due nomi. Quello di Paola Taverna, romana, diplomata perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Ha lavorato per 13 anni (2000-2013) in un poliambulatorio di analisi cliniche dove ha svolto la funzione di segreteria ma nel 2013 viene eletta senatrice. Il secondo nome è quello di Danilo Toninelli, di Soresina, che prima di essere eletto deputato è stato impiegato per una compagnia assicurativa. Anche lui, come la Taverna, entra in parlamento, da deputato, nel 2013. Infine c'è il Partito Democratico che però ha deciso di non chiamare big in Abruzzo. Sono quindi escluse le presenze sia del segretario Matteo Renzi sia del premier Paolo Gentiloni, che pure era stato annunciato per la posa della prima pietra della Fondovalle Sangro: «Ci sono io», spiega il governatore, Luciano D'Alfonso, candidato al proporzionale Senato. E al Pd basta.