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Data: 20/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Ribaltone in Comune. De Angelis in bilico medita le dimissioni. Il Consiglio di Stato boccia il ricorso, sindaco senza numeri per governare. In opposizione 15 consiglieri, sono nove quelli della maggioranza

Il sindaco Gabriele De Angelis si è chiuso in casa dopo un pranzo con Antonio Martino, il candidato del centrodestra alle elezioni politiche nel collegio uninominale per la Camera. Un appuntamento già in agenda, non rinviabile, nemmeno dopo la mazzata arrivata attorno alle 13 di ieri. Tutti lo hanno cercato, ma a nessuno ha risposto, compresi i suoi più stretti collaboratori.
SI RIVOTA? De Angelis sta meditando le dimissioni, visto che non dispone più di una maggioranza per governare Avezzano, e si è preso qualche ora per dire la sua. Oggi in municipio, a mezzogiorno, il portavoce Roberto Alfatti Appetiti ha convocato una conferenza. Già lo scorso ottobre, dopo il pronunciamento del Tar (sentenza poi sospesa), De Angelis aveva parlato di «ritorno al voto in caso di altra sentenza sfavorevole». Che ieri è arrivata, firmata dai giudici del Consiglio di Stato (collegio presieduto da Lanfranco Balucani), dodici giorni dopo la discussione nell’aula di Palazzo Spada a Roma. Analogo provvedimento a Lecce, in Puglia.
RIBALTONE CONFERMATO. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar Abruzzo che il 12 ottobre scorso aveva ribaltato la decisione della commissione mandamentale del tribunale all’indomani delle elezioni. Il Tar ha assegnato 13 seggi al centrosinistra dell’ex sindaco Gianni Di Pangrazio (che al primo turno aveva ottenuto oltre il 50% delle preferenze) e nove a quella del centrodestra, che con De Angelis era uscito vittorioso dal ballottaggio del 25 giugno. Un palese caso di “anatra zoppa” e di ingovernabilità.
FUTURO CONSIGLIO. Cambia la composizione del consiglio comunale e allo stato attuale l’opposizione è composta da 15 rappresentanti (compresi Francesco Eligi del Movimento 5 stelle e l’avvocato Leonardo Casciere di Noi con Salvini-Lega). Dal consiglio escono Massimo Verrecchia, che è anche parlamentare, Pierluigi Di Stefano, Mariano Santomaggio, Annalisa Cipollone (o Francesco Paciotti?), Chiara Colucci e Mauro Di Benedetto. Ed entrano Roberto Verdecchia, Antonio Di Fabio, Luigia Francesconi, Gianfranco Gallese, Giovanni Luccitti e Sonia Di Stefano.
DUBBIO DA SCIOGLIERE. Caso singolare quello di Annalisa Cipollone e Francesco Paciotti (Innovazione per Avezzano). Quest’ultimo ha preso il posto di Emilio Cipollone dimessosi per fare il vicesindaco. Non è chiaro chi lascerà la poltrona.
GLI SCENARI. Due le strade. O il sindaco troverà più di un salvagente – almeno quattro consiglieri per una soluzione politica che possa garantire una certa stabilità – o la caduta dell’amministrazione sarà inevitabile e porterà a un periodo di commissariamento più o meno lungo. De Angelis ha sempre ribadito di non essere disposto a farsi tirare per la giacchetta, ma nell’arte della mediazione politica nulla è da escludere.
PREFETTO IN CAMPO. Il Consiglio di Stato ha nominato un commissario ad acta, nella persona del prefetto della provincia dell’Aquila, Giuseppe Linardi, affinché assicuri «la pronta ed esatta adozione degli atti consequenziali alle decisioni di primo grado (quelle del Tar, ndr)». La sentenza ha accolto integralmente i motivi del ricorso fatto da Di Pangrazio e dai suoi alleati, respingendo dunque le motivazioni addotte da De Angelis e dai consiglieri da escludere, ovvero il principio che la governabilità doveva prevalere sulla rappresentatività in modo da garantire la stabilità del governo cittadino.

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