Cuzzi giocoliere
I politici acrobati mica sono una novità: sono esperti nell’oppoppismo, nello stare un po’ qua un po’ là, col nemico insulti in aula e poi a cena insieme, caffè e strette di mano imbarazzanti (come tra Gianni Melilla e Luciano D’Alfonso qualche giorno fa, uno all’opposizione l’altro al governo). Ma Giacomo Cuzzi batte tutti: è un giocoliere super, ma davvero, e qui l’oppoppismo non c’entra nulla. Eccolo in una performance degna di un vero e proprio palcoscenico. Della serie: finita la politica, lui un futuro ce l’ha.



Chiodi tra i manifesti funebri
Poi c’è Gianni Chiodi che secondo Abruzzoweb, non conosce scaramanzia, e ha fatto attaccare un suo manifesto elettorale in mezzo ai manifesti funebri. Insomma, non proprio un segnale incoraggiante. A meno che non sia stato vittima di uno scherzo. La foto è stata scattata nella periferia teramana, città dell’ex governatore, che però ora vive a Pescara, candidato capolista alla Camera nel collegio proporzionale L’Aquila-Teramo per Noi con l’Italia. La locandina invita la cittadinanza ad un incontro elettorale. Magari qualcuno ci andrà, munito di un corno rosso, non si sa mai.



Cena a casa Boschetti
E quando si fa campagna elettorale, si mangia, e si mangia pure tanto: cene e pranzi a gogo per i candidati di destra e di sinistra, anche nelle case private, magari con tanto di invito stampato e di numero di telefono per lasciare le prenotazioni. Ma mentre Potere al popolo fa cene autogestite, con le mogli in cucina che dal giorno prima tagliano verdure e lessano i ceci (vedi Tatiana, moglie di Maurizio Acerbo), nel Pd si va di lusso: e così sabato prossimo i candidati Luciano D’Alfonso, Camillo D’Alessandro e Marusca Miscia insieme a Federica Chiavaroli sono stati invitati a una cena elettorale nella casa di Cupello di Guglielmo Boschetti, qualche trascorso giudiziario, qualche inchiesta sul software delle procure, ma molto amico di politici e potenti. D’altronde, negli ultimi mesi è stato notato molto spesso ai comizi della Lorenzin, come si vede nella foto sotto. “Non saremo tantissimi”, garantisce lui.