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Data: 21/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Forza Italia chiama l'Udc a un'operazione coerenza. Pagano, coordinatore regionale dei berlusconiani: «Il 4 marzo corriamo insieme. Con noi per un segnale agli elettori, De Angelis in ascesa nella politica abruzzese». Effetto Avezzano, il fronte Pd ci crede. Il riconteggio delle schede riprende dopo le politiche. Fiducia nel centrosinistra

AVEZZANO Il primo "corteggiatore" di Gabriele De Angelis si chiama Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia e capolista nel proporzionale al Senato alle elezioni del 4 marzo. Pagano, contattato dal Centro, lancia messaggi chiari al sindaco di Avezzano e soprattutto all'Udc. Nel municipio della città marsicana, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, l'Unione di centro ha ottenuto tre seggi (oltre a Lino Cipolloni, già presente, sono entrati Luigia Francesconi e Antonio Di Fabio). E in questo momento all'opposizione c'è anche l'avvocato Leonardo Casciere di Noi con Salvini-Lega. Pagano ha avocato a sè ogni decisione che riguarda Avezzano.«Il Comune di Avezzano è importante», premette il coordinatore di Forza Italia, «e ricordo che alle Comunali sposammo la causa di De Angelis, seppure candidato come civico, tanto che, in occasione della campagna elettorale e prima del ballottaggio, arrivò nella Marsica Maria Carfagna. Riteniamo che la sentenza vada eseguita e c'è poco da commentare, anche se non ci piace questo sistema elettorale che non dota il sindaco di una maggioranza e non dà la possibilità di portare avanti un programma. Apprezzo la coerenza di De Angelis, a differenza di D'Alfonso che nel 2003, a Pescara, mercanteggiò la sua salvezza. Ma da coordinatore regionale, ricordo che nel centrodestra abbiamo definito i collegi con i nostri alleati e insieme stiamo facendo campagna elettorale. Se Di Giuseppantonio verrà eletto (è il coordinatore regionale Udc candidato alla Camera nel collegio uninominale Lanciano-Vasto-Ortona, ndr) sarà anche grazie ai voti di Forza Italia. Se ad Avezzano ci fosse un percorso diverso vedrei una forma di incoerenza con la posizione politica attuale. Chiederei al segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, un chiarimento sotto questo aspetto. Un atteggiamento logico e giusto per non confondere la mente dei nostri elettori. Ragione per cui l'Udc deve stare nel centrodestra anche ad Avezzano. A dieci giorni dal voto politico va dato un segnale di coerenza ai nostri elettori. Lancio una riflessione in tal senso e mi sentirò nelle prossime ore con Di Giuseppantonio. Dobbiamo pensare agli interessi dei cittadini di Avezzano. Stesso discorso per Casciere, che lo ricordo in occasione della stretta di mano alla recente inaugurazione della nostra sede ad Avezzano. E parlerò con De Angelis», conclude il coordinatore Pagano, «su eventuali problematiche relative al programma si può fare una riflessione. Stimo De Angelis, una figura nuova e in ascesa per la politica regionale: gode di tutta la nostra, personale stima». Aureliano Giffi, coordinatore cittadino di Forza Italia, si augura una soluzione condivisa: «Questa vicenda va analizzata e occorre capire se c'è lo spazio per soluzioni possibili. La città non può essere abbandonata. Ho sentito vertici a livello regionale e Pagano che ha avocato a sé la questione. Il sindaco De Angelis non ha detto che le dimissioni sono irrevocabili, qualche spiraglio l'ha lasciato anche lui. Abbiamo la responsabilità di una collettività di 43mila abitanti. Anche perché si rischia un commissariamento di 15 mesi e non è accettabile». Il coordinatore regionale dell'Udc, Enrico Di Giuseppantonio, al momento prende tempo. «Ricordo che ad Avezzano l'Udc è stato il primo partito», sottolinea Di Giuseppantonio, «e ha un gruppo dirigente qualificato e serio. Gruppo che sottoporrà agli organi direttivi le soluzioni che riterrà più giuste».

Effetto Avezzano, il fronte Pd ci crede. Il riconteggio delle schede riprende dopo le politiche. Fiducia nel centrosinistra

L'AQUILALa sentenza con cui il Consiglio di Stato ha fatto scattare ad Avezzano l'anatra zoppa (il sindaco senza maggioranza) avrà riflessi anche sul caso dell'Aquila? È la domanda che in queste ore, in consiglio comunale, si stanno facendo in molti, sia nella maggioranza che nell'opposizione. E, a giudicare da alcuni post affidati ai social, c'è già, nelle fila del centrosinistra, chi gongola pregustando un possibile ribaltone anche nel capoluogo. Anche all'Aquila, com'è noto, un gruppo di esponenti della coalizione che sosteneva Americo Di Benedetto (tra cui lo stesso candidato sindaco sconfitto) ha presentato al Tar un ricorso chiedendo il riconteggio delle schede di 11 seggi. Secondo i ricorrenti, sarebbero solo 41 i voti da recuperare per superare la soglia del 50% dei voti validi (voti di lista più voti al candidato sindaco) e ottenere così il premio di maggioranza. Claudio Verini, l'avvocato che ha curato il ricorso, non ha dubbi: la sentenza del Consiglio di Stato è un precedente giurisprudenziale favorevole: «La decisione del Consiglio di Stato risolve in via definitiva il secondo degli argomenti giuridici sottoposti allo scrutinio del Tar. Il primo è quello attinente all'errata attribuzione di almeno 41 schede scrutinate e il secondo, il cui rilievo si verificherebbe solamente laddove fosse operato il recupero di 41 voti in favore delle liste del centrosinistra, è quello dell'applicabilità del meccanismo elettorale che impedisce l'attribuzione del premio di maggioranza, questione oggi evidentemente non più in discussione». Raffaele Daniele, uno degli avvocati del pool che segue i consiglieri di centrodestra, contro cui formalmente è stato fatto ricorso, preferisce, invece, per ora, non commentare. Il riconteggio, di cui si sta occupando la prefettura, è iniziato a gennaio ma è stato momentaneamente sospeso per la concomitanza delle politiche. I seggi già "riscrutinati" sono quattro. Finora, stando a fonti ufficiose, i voti recuperati dal centrosinistra sarebbero già una decina, ma mancano ancora da revisionare i seggi più importanti. Le operazioni riprenderanno dopo il 4 marzo, per concludersi ai primi di aprile, quando sarà consegnata al Tar, a firma del prefetto o di un suo delegato, la relazione conclusiva. L'udienza di discussione è già stata fissata al 9 maggio. La sentenza del tribunale amministrativo potrebbe arrivare già prima dell'estate.

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