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Pescara, 24/07/2024
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Data: 22/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto del 4 marzo - Meloni: «In Abruzzo mi aspetto ottimi risultati». La leader di Fratelli d'Italia a Pescara per lanciare Testa e gli altri candidati. De Cecco le stringe la mano, in prima fila anche Di Stefano, Biondi e Maragno

PESCARA Una percentuale «la più alta possibile, anche il 20%». Scherza, ma neanche troppo, l'onorevole Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, in Abruzzo per fare endorsement ai candidati alle elezioni politiche del 4 marzo, con chi le chiede cosa si aspetta da questa regione e da questa campagna elettorale. «Mi aspetto un ottimo risultato», dice di fronte ai candidati che, come fanno notare dal palco dell'Auditorium Flaiano, sono tutti rigorosamente abruzzesi, a sottolineare invece la scelta di altri partiti di piazzare i "paracadutati" in collegi ritenuti sicuri. «Mi aspetto un ottimo risultato, in Abruzzo», ha ribadito Meloni, «al di là dei numeri, perché i troppi numeri di cui si parla in campagna elettorale, spesso servono più a orientare i cittadini, che a capire quello che i cittadini vogliono votare. Io posso semplicemente dire che noi vogliamo portare gli interessi e i bisogni degli abruzzesi al governo. Vogliamo dire difendiamo il lavoro italiano, le imprese, il prodotto di qualità, e lo dico in una regione che esattamente sa cosa significa questo concetto». Ad attenderla, ieri, oltre ai candidati, un robusto cordone di forze dell'ordine dopo i fatti di Livorno, «dove sono stata presa a sputi dai centri sociali», e almeno 650 persone, compresi i rappresentanti istituzionali giunti da tutta la regione, tra i quali il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, e quello di Montesilvano, Francesco Maragno. Non è passata inosservata la presenza dell'imprenditore Peppe De Cecco, accanto a Guerino Testa, e del deputato uscente di Fi, Fabrizio Di Stefano, assente alla convention di domenica scorsa, a Chieti, per la presentazione dei candidati del partito di Berlusconi. Oppure quella del ragazzo nigeriano che sventola la bandiera tricolore. Della squadra che Fdi propone per Camera e Senato fanno parte Guerino Testa, Etelwardo Sigismondi, Alessandra Petri, Marco Di Paolo, Carla Zinni, Giandonato Morra, Carla Mannetti, Giacomo Di Domenico, Marilena Rossi, Antonio Tavani, Ersilia Lancia, Luca Ricciuti e Manola Musa.Una cosa è certa: «Noi», ha sottolineato ancora Meloni, «lavoriamo perché ci sia una maggioranza. Vogliamo che chi vota Fdi abbia la certezza che il voto che ci sta dando non finirà in cose innaturali e diverse». Il che suona come uno stop a chi, all'interno della coalizione di centrodestra, sta accarezzando l'idea di una possibile grande coalizione. Nessun accordo, dunque con «questa sinistra, che vuole essere allo stesso tempo a favore e contro l'immigrazione. Stanno facendo così tanta confusione che si smentiscono tra di loro». Meloni ha rimarcato come «qualche giorno fa il ministro degli Interni avesse detto che aveva bloccato i flussi migratori. Con il centrodestra e Fratelli d'Italia al governo i flussi migratori si possono bloccare, eccome. Basta fare un blocco navale, una missione europea, parlare con i governi libici, aprire in Africa gli hotspot e distribuire solo i profughi in tutti i 27 Paesi dell'Unione Europea in modo equo». E per chiudere la campagna elettorale Meloni ha proposto una manifestazione unitaria del centrodestra, da tenersi un una città del Centro-Sud. La data potrebbe essere quella del primo marzo, ma «aspetto di vedere cosa dicono gli alleati».

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