AVEZZANO Pronti al dialogo, per il bene della città. La mano tesa è quella di Gianni Di Pangrazio, l'ex sindaco oggi all'opposizione, e il messaggio ha come destinatario Gabriele De Angelis. Un colpo di scena a 48 ore dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione al Tar sconfessando l'esito post-elezioni della commissione mandamentale del tribunale: 15 seggi sono andati alla minoranza, 9 alla coalizione di De Angelis. Senza numeri per governare si va a casa. Il sindaco ha preannunciato martedì le proprie dimissioni. Dovrebbero essere ufficializzate lunedì 26 e poi scatteranno venti giorni prima dell'eventuale scioglimento del consiglio e del commissariamento. Salvo ripensamenti o accordi che tengano in piedi l'amministrazione. Gli accordi, appunto.
VERTICE A TAVOLA. «Ripartiamo da zero», sottolinea Di Pangrazio, «l'altra sera ci siamo riuniti (in un ristorante di Magliano, ndr) e c'erano una parte del direttivo dell'Udc, tutti i consiglieri comunali della nostra coalizione e i componenti del movimento Abruzzo al Centro. Abbiamo ribadito che vogliamo il bene della città e siamo pronti a sederci attorno a un tavolo. Interessi della città che riguardano scuole, tribunale, nuovo ospedale e cose del genere. C'è stato un clima avvelenato prima e dopo il voto, e mi dispiace, ma c'è modo di guardare avanti se si crede alla città, almeno in questa fase dove c'è una debolezza dei partiti. Deve scattare il buon senso delle persone e si deve lavorare su programmi ben definiti».
SOLLECITO AL PREFETTO. Di Pangrazio e i suoi, con una nota al prefetto Giuseppe Linardi mandata dall'avvocato Gianluca Presutti, hanno sollecitato il rispetto delle disposizioni del Consiglio di Stato. Il prefetto è stato nominato commissario ad acta dai giudici di Palazzo Spada. A Lecce, dove c'è stato un caso analogo a quello di Avezzano, il decreto è stato approntato e oggi si riunisce il consiglio comunale. In Puglia si raccolgono firme per mandare subito a casa il sindaco Carlo Salvemini e per tornare al voto. Sabato 24 è l'ultimo giorno utile per anticipare le elezioni la prossima primavera. Strada non praticabile ad Avezzano, visti i ritardi e nonostante una simile proposta fosse arrivata martedì da Fratelli d'Italia, sponsorizzata anche da alcuni consiglieri comunali.
LA BILANCIA UDC. Dove penderà? L'altra pista aperta per salvare De Angelis porta nelle stanze dell'Udc. Partito che in consiglio comunale avrà tre rappresentanti. Tre voti che possono fare la differenza. Ieri alcuni rappresentanti politici vicini al sindaco hanno incontrato Leonardo Rosa, segretario cittadino, mentre il segretario nazionale Lorenzo Cesa ha contattato Lino Cipolloni, uno dei tre consiglieri comunali che è anche segretario provinciale Udc. A livello regionale e nazionale il partito di Cesa aspetta la mossa di De Angelis, ovvero un passo deciso verso il centrodestra (il sindaco si era presentato sotto le bandiere del civismo, tanto da determinare una frattura in Forza Italia Avezzano). «Nulla è deciso, domani (oggi per chi legge, ndr) avremo un incontro dell'Udc abruzzese e avremo una relazione di Cipolloni», precisa Enrico Di Giuseppantonio, segretario abruzzese, «si parlerà di Avezzano». Poi un commento sulle dichiarazioni di Nazario Pagano al Centro. Il coordinatore regionale FI ha invitato l'Udc a convergere su De Angelis. «Le valutazioni le faremo, è chiaro che stiamo nel centrodestra. Sì a un confronto», prosegue Di Giuseppantonio.
QUALE CENTRODESTRA? Il comitato cittadino Udc ha fatto precisazioni. Lorenzo De Cesare ricorda la «superficialità» di cui fu vittima la città nell'attribuzione dei seggi e constata che oggi «è vittima dello stesso sindaco». E altre schermaglie: «La coalizione di De Angelis non certo è definibile con chiarezza di centrodestra poiché era composta da personaggi appartenenti al Pd, alcuni componenti di Forza Italia, che hanno presentato una lista civica senza fregiarsi del simbolo, e con l'appoggio di illustri personaggi politici regionali, come l'assessore Gerosolimo della giunta di sinistra D'Alfonso».