"Un accordo quadro tra ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e parti sociali, datoriali e sindacali confederali e delle due categorie, che contenga impegni precisi sulla qualità del lavoro e delle imprese, contro ogni forma di dumping e di irregolarità". A proporlo congiuntamente i segretari generali della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi e della Filt Cgil, Alessandro Rocchi nell'ambito dell'iniziativa 'Connectivity, il lavoro che costruisce, il lavoro che trasporta. Per connettere l'Italia', organizzato da Cgil Fillea e Filt-Cgil. "Accanto alle nuove regole (Codice Appalti) - hanno aggiunto i segretari - e alla programmazione pluriennale di investimenti del Mit, in se giudicati positivamente, manca una strategia con al centro il tema della qualità del lavoro di chi costruisce e di chi trasporta. Scelta strategica anche per qualificare il mondo delle imprese di fronte alle nuove sfide competitive".
Il piano infrastrutturale decennale messo a punto dal governo "creerà 200mila posti di lavoro", ha detto il ministro dei Trasporti e della Infrastrutture, Graziano Delrio, nel corso del convegno. "La settimana prossima sbloccheremo un miliardo per la ferrovia Ionica", ha aggiunto Delrio sottolineando che sulla Ionica "l'ultimo investimento lo fece Cavour".
"Sia per la parte costruzione e manutenzione sia per la parte trasporti - sostengono congiuntamente Genovesi e Rocchi - serve il rispetto del contratto nazionale per chi opera per e sulle nostre infrastrutture, a partire dal rispetto dei perimetri dei Ccnl contro ogni forma di dumping e di concorrenza sleale tra imprese, l'obbligo di prevedere la clausola sociale che nel Codice degli Appalti è solo una possibilità, la limitazione dei livelli di sub appalto, il governo dei cambiamenti di impresa che le nuove sfide della mobilità porteranno con se".
"Solo dentro questa cornice il progetto 'Connettere l'Italia' può diventare occasione per diffondere le pratiche più virtuose in atto e renderle patrimonio in tutte le principali stazioni appaltanti pubbliche del Paese, seguendo l'esempio anche di recenti accordi come quello appena sottoscritto con Anas, con il comune di Milano o per la ricostruzione del Centro Italia. Secondo un modello di confronto con le forze sociali che valorizza i diversi interessi a partire da quelli del lavoro. Tutele negli appalti, valorizzazione dei Ccnl, qualificazione di impresa sono punti - chiedono inoltre i due dirigenti sindacali - che possono diventare altrettanti accordi con Gruppo Fs, piattaforme logistiche, Autorità di sistema portuale, Amministrazioni comunali e logistiche e Città Metropolitane, chiamate a recepire un'intesa quadro. Occorre mettere in sicurezza il buono che è stato fatto, avviare anche a ridosso delle stesse elezioni una sede di confronto presso il Mit per consolidare una modalità di lavoro come quella positiva avuto durante la riforma del sistema portuale, evitare il vizio tutto italico che ad ogni elezione programmi pluriennali di medio periodo e regole del gioco vengano riscritti da capo". "Per il volume degli investimenti programmati, per il forte carattere strategico che costruzioni e trasporti hanno per l'economia nazionale, per l'incidenza dei soli investimenti pubblici in lavori previsti per i prossimi 10 anni, comprendendo anche gli Enti Locali e la manutenzione ordinaria, per circa 190 miliardi di euro, pari a 4, quasi 5 leggi Finanziarie, i due settori e relativi lavoratori e imprese vanno trattati per quello che sono: un pezzo strategico per consolidare la ripresa e fare in modo che questa sia volano per una più giusta redistribuzione dopo anni di svalorizzazione del lavoro, delle professionalità, dei salari", sottolineano infine i due segretari generali di Fillea e Filt.