LANCIANO Cambierà volto l'area dell'ex ferrovia Sangritana con la "restituzione" alla città di uno spazio unico che collega la stazione, l'officina storica (che diventerà un "incubatore culturale"), via del Mancino e l'affaccio sul futuro polmone verde cittadino, il "Central Park" lancianese che sarà realizzato nella zona tra i viali Delle Rose e l'ex ippodromo. Il progetto è già finanziato con 3 milioni di euro ed è contenuto nel libro "La ferrovia dei due mari" scritto dal consigliere regionale e candidato alla Camera Camillo D'Alessandro (Pd), che viene presentato oggi alle 17,30 nelle ex Officine Sangritana. Nel volume è contenuta la visione che D'Alessandro ha della rete ferroviaria abruzzese assieme a progetti da realizzare e in via di realizzazione che, come si legge nella prefazione del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, «costituiscono la risposta alternativa di mobilità, che diventa soprattutto esperienza turistica». E in cantiere, sul tema della mobilità sostenibile, ci sono due proposte per il riutilizzo dei binari della storica azienda di trasporto. «Tram treno oppure filobus», spiega D'Alessandro, «che arrivi fino alla costa e sia affiancato da una pista ciclopedonale. Gli studi ci parlano di un potenziale bacino di 13mila utenti e di un abbattimento della produzione di anidride carbonica di quasi 80 tonnellate. Ma saranno i cittadini e l'amministrazione comunale a scegliere tra le due opzioni». Intanto prende piede, grazie a interventi finanziati da Regione e Cipe, il progetto della Ferrovia dei due mari: collegare, tramite i binari, la Costa dei trabocchi, e quindi la Via Verde, agli impianti sciistici di Castel di Sangro e Roccaraso. La Regione si occuperà di ripristinare la tratta Quadri-Castel di Sangro. «I binari rappresentarono per l'Abruzzo la prima opera di modernizzazione», spiega D'Alessandro, «furono concepiti per far uscire i piccoli paesi dall'isolamento. Oggi possono essere una straordinaria occasione di attrazione turistica».