Via libera ai costi standard per i servizi di trasporto locale (TPL). Su proposta del Ministero dei Trasporti (MIT), la Conferenza Unificata - governo, regioni, province e città metropolitane - ha raggiunto l'intesa per uniformare il costo dei servizi di trasporti da Nord a Sud.
Dopo il via libera, il Ministro Graziano Delrio ha dichiarato che si tratta di "un passaggio storico, atteso da decenni, che, insieme a tutte le misure adottate in modo condiviso per migliorare il trasporto pubblico locale, potranno garantire servizi più equi da Nord a Sud, in tutto il Paese".
L'intesa sul modello di calcolo dei costi standard su cui determinare le tariffe dei biglietti ha come obiettivo prioritario l'efficienza ed abbandona il metodo di calcolo incentrato solo sulla spesa storica, per ripartire fra le regioni il contributo statale ai costi dle TPL.
Il MInistero ha spiegato che il costo standard "riflette il costo del servizio, opportunamente specificato ed erogato a prestabiliti livelli di qualità, assumendo condizioni operative efficienti". Tale costo si basa su alcuni parametri: velocità commerciale, quantità di servizio offerta e il grado di ammodernamento del parco rotabile (ammortamenti), quest'ultimo elemento cruciale per incentivare il periodico rinnovo del parco dei mezzi di trasporto.
Il costo standard non è un numero ma una funzione che tiene conto delle diverse specificità di produzione e delle condizioni di domanda delle aree più deboli del paese. Esso dipende anche da altri fattori, quali ad esempio, dalla qualità del materiale rotabile e, per le metropolitane, ad esempio, dal numero degli impianti di traslazione e dalle ore di apertura delle stazioni.
Il meccanismo elaborato prevede un’applicazione graduale: per il primo anno di applicazione, infatti, solo il 10% dell'importo del Fondo sarà ripartito in base al decreto. Negli anni successivi la quota sarà progressivamente incrementata del 5% per ciascun anno fino a raggiungere il 20% a regime. Inoltre, nel primo triennio, l’utilizzo del costo standard non potrà comunque determinare, per ciascuna Regione, una riduzione annua superiore al 5% della quota di riparto del Fondo attribuita in base a tale criterio.