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Pescara, 24/07/2024
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Data: 23/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Scuole e No Ombrina successi a cinque Stelle»

PESCARA A loro, i parlamentari abruzzesi dei 5 stelle Andrea Colletti, Daniele Del Grosso, Gianluca Vacca e Gianluca Castaldi (tutti ricandidati per la sfida del 4 marzo), non devi neanche parlare di mancati rimborsi. Ieri hanno chiamato a raccolta i giornalisti per un rendiconto dei 5 anni trascorsi sui banchi di Camera e Senato: «Perché - esordisce Vacca - questo è un dovere soprattutto nei confronti dei cittadini». Al primo punto figurano proprio i soldi risparmiati dal dimezzamento delle indennità e dalla restituzione di quelli destinati ai rimborsi: «In tutto - spiega il deputato - parliamo di quasi un milione. E siamo gli unici a farlo». Per l'esattezza la somma che i 5 parlamentari abruzzesi del M5S (la senatrice Enza Blundo è l'unica non ricandidata) hanno accantonato dal taglio delle indennità ammonta a 820mila euro. Soldi utilizzati per il rilancio delle piccole imprese. La polemica sui mancati bonifici? «Oltre alla metà degli stipendi - risponde Castaldi - abbiamo restituito anche i soldi non spesi per le trasferte a Roma. I primi ad essere arrabbiati con i colleghi che non lo hanno fatto siamo noi».
Insomma, nessuna caccia agli scontrini, almeno in Abruzzo. Ma non c'è soltanto questo: «La nostra - prosegue Castaldi - è stata una vera opposizione fatta anche di tante proposte. Siamo partiti da neofiti, abbiamo studiato e lavorato. E i risultati si vedono». Vacca, capogruppo della commissione Cultura e istruzione della Camera, ne cita qualcuno: «A partire dai 100 milioni per le indagini antisismiche nelle nostre scuole, ricordo che in Abruzzo l'80% non sono a norma. O l'interpellanza che ha bloccato il progetto da 7 miliardi di Strada dei parchi, soldi che la società ha detto che avrebbe sborsato di tasca propria ma, come abbiamo visto con la vicenda dei pedaggi, sono poi i cittadini a pagare. Per non parlare dei danni ambientali. Siamo anche intervenuti con largo anticipo per segnalare l'incompatibilità del rettore D'Amico con gli incarichi della Regione, come la presidenza di Tua, prima che lo facesse la magistratura».
LA COMMISSIONE D'INCHIESTA
Castaldi ricorda la battaglia su Ombrina Mare per fermare le trivellazioni in Adriatico: «Adesso stiamo lavorando alla consultazione di bacino nel Mediterraneo per modificare le attuali norme: è inutile bloccare un progetto di fronte alle Tremiti se poi in Croazia ti consentono di farlo». Fra gli altri punti dell'attività parlamentare c'è la No tax area universitaria: «Anche negli atenei abruzzesi, da quest'anno, gli studenti provenienti da famiglie con reddito Isee sotto i 13 mila euro non pagheranno tasse. Alla d'Annunzio il limite è stato portato a 15.000 euro grazie a una battaglia di Gianluca Vacca e questo ha già prodotto un aumento di 15.000 immatricolazioni».
Un altro riferimento è alla commissione d'inchiesta sul terremoto dell'Aquila (prima firmataria Enza Blundo): «Approvata più di un anno fa, non è mai stata attivata per il boicottaggio della maggioranza». E ancora l'indagine condotta sui minori fuori famiglia, «fenomeno che tocca da vicino anche la nostra regione». Nel settore delle attività produttive si cita la proposta del senatore Castaldi che reintroduce l'obbligo di indicare nelle etichette dei prodotti alimentari realizzati in Italia la sede dello stabilimento di produzione, al fine di tutelare il made in Italy. Tra gli altri risultati conseguiti durante l'attività parlamentare: la possibilità di concedere terreni e immobili in stato di abbandono a cooperative di giovani per l'avvio di attività turistiche e commerciali; il recupero dei vecchi tracciati ferroviari, sempre per fini turistici; i finanziamenti destinati alla prevenzione delle calamità naturali e dei rischi derivanti dall'attività dell'uomo. Scontrini a posto dunque, almeno in Abruzzo, dove l'unica gaffe resta al momento quella dell'ammiraglio Veri: candidato alle politiche nelle liste del M5S mentre sosteneva il Pd al Comune ad Ortona, prima di accorgersi dal ponte di comando che a bordo era salito qualcuno di troppo.

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