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Data: 23/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Fondovalle Sangro,via all'opera da 190 milioni. Anas e impresa De Sanctis firmano il contratto davanti a D'Alfonso. Autostrada gratis. La superstrada è lunga cinque chilometri. I costi e i tempi. In platea tante fasce tricolori ad assistere all'evento

CHIETI Riguarda il territorio della provincia di Chieti, ma dal punto di vista economico interessa tutta la regione. Il completamento della fondovalle Sangro assicura infatti il collegamento dall'Adriatico al Tirreno passando per la zona industriale più forte della regione, quella della Val di Sangro. Ieri mattina è stato firmato il verbale di consegna dei lavori dell'ultimo lotto. Una firma attesa da 40 anni. L'hanno messa l'amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani, e il direttore della ditta De Sanctis, capofila dell'Ati aggiudicataria, Pietro Cosentino, davanti al presidente della Regione Luciano D'Alfonso, a quello della Provincia di Chieti Mario Pupillo, all'amministratore dell'impresa romana che farà le opere Francesca De Sanctis, al presidente Confindustria Chieti Pescara, Gennario Zecca e a tanti sindaci e amministratori locali che hanno affollato la sala consiliare della Provincia di Chieti.
AUTOSTRADA GRATIS. D'Alfonso l'ha chiamata così: «Un'autostrada senza pedaggi che unisce due mari e consente al distretto industriale e di Atessa e della Val di Sangro di liberare tutte le sue potenzialità. La nostra regione», ha continuato, «conta 127.000 imprese, ma la parte che fa ricchezza sta lì e Anas, Regione, Ministero della Coesione e Ministero delle Infrastrutture hanno saputo fare squadra nel mettere risorse, procedure e sollecitudine». Il presidente ha dato atto all'Anas di aver accelerato i tempi, ringraziando sia Armani che i due dirigenti Vincenzo Lomma e Francesco Ruocco che hanno curato l'opera da vicino. Dal punto di vista politico ha invece citato tre abruzzesi che si sono molto adoperati: uno di Chieti, Giovanni Legnini, uno di Pescara, ormai scomparso, Nino Sospiri, e uno di Teramo, Paolo Tancredi. Esponenti sia di centrodestra che di centrosinistra, perché, «le opere infrastrutturali dovrebbero essere poste al riparo dalla lotta politica», ha sottolineato il presidente replicando indirettamente a chi ha sostenuto che la cerimonia potesse essere vista come una passerella elettorale. Il pensiero è inoltre andato anche all'ex ministro Remo Gaspari, che ha strenuamente tentato di completare l'opera e non ci è riuscito a causa degli alti costi. Quanto all'impegno del presidente per l'opera, c'è una delibera datata 8 luglio 2014, firmata dunque a pochi giorni dall'insediamento in Regione della giunta D'Alfonso, in cui il presidente indica il grado di priorità delle infrastrutture strategiche della Regione. Alla terza pagina della delibera, nella sezione dedicata alle strade, prima fra tutte le infrastrutture viarie, c'è proprio il completamento della fondovalle Sangro
IL PERCORSO. Il tracciato si sviluppo per 5,3 chilometri, prevalentemente in sponda sinistra del fiume Sangro. Il percorso comprende una galleria di 2 chilometri e mezzo, che sarà dotata di impianti tecnologici e di sicurezza di ultima generazione, oltre a cinque viadotti lunghi complessivamente 1,3 chilometri. Il tracciato inizia in prossimità della stazione ferroviaria di Gamberale-Sant'Angelo, in corrispondenza del viadotto esistente sul fiume Sangro. Nel primo tratto sarà realizzata la rampa di uscita per chi proviene dalla costa adriatica ed è diretto verso Pizzoferrato e Gamberale, mentre nel verso di percorrenza opposto il collegamento con la viabilità secondaria è garantito dall'adeguamento dell'intersezione esistente. Il tracciato prosegue superando la ferrovia con un viadotto e, dopo circa un chilometro, entra in una galleria di 2,5 chilometri, proseguendo poi tra la ferrovia e la strada provinciale 164. Poco prima dell'abitato di Quadri il tracciato scavalca nuovamente la ferrovia e quindi il fiume Sangro con un viadotto, ricollegandosi al tratto già ammodernato dove è prevista la realizzazione dello svincolo Quadri Est.
SOPRALLUOGO A QUADRI. Dopo l'incontro in Provincia di Chieti, con la firma sul verbale per la consegna di lavoro, il presidente D'Alfonso si è spostato a Quadri, dove era atteso da diversi amministratori locali e portatori di interesse. Inizialmente pare che la cerimonia dovesse tenersi solo a Quadri. Lo spostamento a Chieti ha creato qualche malumore.

La superstrada è lunga cinque chilometri. I costi e i tempi

CHIETI. I cinque chilometri e 300 metri tra Gamberale e Civitaluparella verranno a costare 190 milioni e 400mila euro. A conti fatti, oltre 36 milioni a chilometro. Il costo così alto si spiega con gli importanti problemi geologici che presenta l'area. La Regione finanzia l'opera con 78 milioni di euro stanziati all'interno delle risorse del Masterplan e con ulteriori 62 milioni di euro stanziati tramite il Decreto sblocca Italia (Legge 164/2914) sempre su impulso dell'amministrazione regionale. La legge di stabilità del 2013 ne ha stanziati altri 30, mentre il finanziamento più vecchio è quello di 20 milioni e 400mila euro risalenti alla legge 388 del 2000. L'aggiudicatario dei lavori è l'impresa De Sanctis Costruzioni spa, capogruppo di un raggruppamento temporaneo di imprese. L'importo a base di gara è di 178.969.090 euro. Il ribasso di gara è stato del 31,578%. La durata dei lavori è di 4 anni e 4 mesi (1500 giorni contrattuali), l'ultimazione è prevista entro il 2022. Per l'estate la strada potrebbe già essere aperta.

In platea tante fasce tricolori ad assistere all'evento
CHI C'ERA nella sede della provincia di chieti

CHIETI Tante le fasce tricolori arrivate a Chieti per assistere alla consegna dell'ultimo tratto della fondovalle Sangro. C'era una ventina di sindaci, tra cui quelli di Quadri e Gamberale, Silvio Di Pietro e Maurizio Bucci, i cui territori comunali sono interessati più da vicino alla realizzazione dell'opera. C'erano inoltre i sindaci di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, Roio Del Sangro, Antonio Cavorso, Roccamontepiano, Adamo Carulli, Montenerodomo, Antonio Tamburrino, Altino, Vincenzo Muratelli, Roccascalegna, Andrea Lannutti, Vasto, Francesco Menna, Archi, Mario Troilo, Villa Santa Maria, Pino Finamore, Ripa Teatina, Ignazio Rucci, Rosello, Alessio Monaco, Casoli, Massimo Tiberini, Palena, Claudio D'Emilio, e Ateleta Giacinto Donatelli. C'erano inoltre tre presidenti della Provincia: oltre a quello di Chieti, Mario Pupillo, c'erano anche quelli dell'Aquila, Angelo Caruso, e di Isernia, Lorenzo Coia. Erano presenti inoltre assessori e consiglieri regionali, tra cui i democratici Silvio Paolucci e Camillo D'Alessandro. Tra gli esponenti di centrodestra spiccava la presenza del consigliere regionale Mauro Febbo e dell'assessore comunale Mario Colantonio, entrambi di Forza Italia. Non mancavano infine esponenti delle forze dell'ordine, degli industriali, a cominciare dal costruttore rappresentante dell'Ance Angelo De Cesare, e anche dei sindacati. Tra gli invitati c'era anche il prefetto che però era impegnato altrove.

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