Si sono incrociati sulla porta, uno usciva l’altro entrava, ed è stato subito match. Toni bassi, ma contenuti di fuoco. Primo Di Nicola, l’ex direttore del Centro e ora candidato al collegio uninominale del Senato con i Cinquestelle aveva appena finito di mangiare con l’addetta stampa del movimento Roby Marcantonio; Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo e competitor diretto del giornalista a Pescara stava invece varcando la soglia della gastronomia “Il Ristoro genuino” in via Nicola Fabrizi, accompagnato dal fedele Guido Dezio e da una terza persona.
“Ciao Presidente”, saluta Di Nicola. E sarebbe potuta finire lì. E invece.
Invece Dalfy non si è riuscito a tenere:
“Non vedo l’ora di incontrarti in un dibattito pubblico”,
gli dice strafottente.
“Io non temo nessuno”,
gli risponde Di Nicola, rifacendogli faccia. E in effetti non capita spesso al governatore che qualcuno gli risponda così. E il giornalista, per la verità, ha fatto di più:
“Lo dicevo io che ti saresti candidato”,
ha detto rivolto a Dalfy. Inutilmente Dezio ha cercato di trascinare via il suo amico, che invece è rimasto ad animare il battibecco.
“Io ti asfalterò – ha rincarato la dose il candidato Cinquestelle – io diventerò senatore grazie a te, la mia elezione sarà tutta merito tuo, che vai tagliando nastri e nulla più”.
Apriti cielo: Dalfy ha ribattuto che invece no, che sarebbe stato lui a battere Di Nicola e tutti gli altri.
Insomma, la discussione si è fatta pesante: Primo Di Nicola ha rimproverato D’Alfonso di fare campagna elettorale sulla pelle della gente, come quando è andato a Capitignano a consegnare case ai terremotati con i bambini delle scuole a cantare l’inno nazionale.
“Il tuo scarso senso delle istituzioni, il fatto che fai campagna elettorale col vestito da presidente della Regione è inappropriato e vergognoso”.
ps: E dopo queste parole, un dibattito televisivo forse sarà Dalfy a rifiutarlo. L’argomento è scottante e mica capita spesso che gliele cantino così.