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Data: 23/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Intervista a Roberta Lombardi - «Meno migranti a Roma. Trasporti, ruolo ai privati»

Roberta Lombardi, candidata del M5S, quante possibilità ha di diventare governatrice del Lazio?
«Molte più di quelle che riscontrano i sondaggi. A Roma supererò il 30%».
Teme più Stefano Parisi o Nicola Zingaretti?
«È un ballottaggio tra me e Zingaretti, e il sistema che rappresenta. Parisi, il raccomandato milanese, può solo contribuire a far vincere il centrosinistra».
Entriamo nei programmi. Sanità: qual'è la sua ricetta?
«A fronte dei tagli, in questi cinque anni la spesa sanitaria è aumentata perché le risorse sono state spostate sul privato convenzionato, dove molte strutture a volte non sono controllate. La spesa invece va centralizzata».
Il concetto di pronto soccorso va cambiato: come?
«La medicina preventiva va distribuita sul territorio, la casa della salute di per sé non è un'idea sbagliata. Serve una forte rete territoriale per abbattere le liste di attesa. A proposito: tra poco presenteremo un esposto in Procura per chiedere di fare chiarezza sul caos attuale».
C'è una regione in Italia a cui si ispira?
«Il Veneto ha un buon sistema sanitario, così come l'Emilia e la Toscana».
Molto bipartisan. Ci dica, chi nominerà assessore alla Sanità?
«Terrò la delega per me, visto che il commissariamento continuerà per un anno».
A proposito, ma quando presenterà la sua squadra?
«Lunedì, su Facebook. Il mio vice sarà Devid Porrello, un consigliere regionale uscente. Avrà la delega all'Urbanistica».
Lei stava per annunciare il deputato Ivan dalla Valle come assessore, prima che venisse travolto dallo scandalo rimborsi. Era già al secondo mandato, con lei avrebbe aggirato il vincolo dei due giri?
«No, la nostra regola resta. È stata un'amara sorpresa sapere che ha trattenuto per sé oltre 200mila euro. Gli avevo chiesto dei rimborsi e mi aveva risposto: non posso garantire sui centesimi».
Anche Emanuele Dessì, candidato al Senato e già espulso per via della casa popolare a 7 euro, è stato un' amara sorpresa?
«È un nostro attivista storico, un po' esuberante. Mi dispiace per l'aggressione mediatica».
Il M5S sta cambiando, resta il mito della diversità dagli altri?.
«Noi chi sbaglia lo cacciamo, gli altri lo nominano ministro».
Siete diventati garantisti con gli indagati.
«Siamo cambiati negli anni: eravamo un movimento di opinione, ora siamo cittadini nelle istituzioni. Con queste elezioni cerchiamo di aprirci ancora di più, come ha deciso Di Maio, che ha avuto la delega degli iscritti su Rousseau».
Torniamo ai temi: trasporti, aumenterà i finanziamenti all'Atac?
«Certo, ma prima dovrò trovare spazi di finanza, ci vorrà almeno un anno. Perché c'è una cosa che nessuno dice: la Regione ha 20 miliardi di euro di debiti, che vorrei rinegoziare con la banca europea degli investimenti».
La ferrovia Roma-Lido che fine farà?
«La cederemo al Campidoglio, dopo avere investito 180 milioni di euro del Mit. Poi vogliamo riaprire la linea Orte-Capranica e la Formia-Gaeta».
La Roma-Latina?
«È più intelligente allargare la Pontina e va sviluppata una metro leggera. Sulle ferrovie regionali sono aperta a un modello Trenord, con una partecipazione pubblico-privata».
Il M5S si apre alle infrastrutture dopo gli albori della decrescita felice?
«Ma non siamo contrari alle infrastrutture, così come non siamo contrari al project financing. Ma l'ambiente va salvaguardato».
La sua ricetta per i borghi del Lazio sembra molto leghista: «Più turisti, meno migranti».
«È realismo: la gestione dell'accoglienza è pessima nel Lazio, ho solo detto che mi preoccuperei più di attirare turisti».
Nel M5S qualcuno l'ha criticata per questo slogan.
«Si trattava solo di un meme sui social che riassumeva un concetto più ampio. Non è lesa maestà. Le critiche, poche, sono arrivate dal Pd e da chi sulla pelle di questa povera gente ci ha lucrato per anni».
A Roma ci sono troppi migranti?
«Sì, sono fuori parametro ministeriale».
Come pensa di chiudere il ciclo dei rifiuti senza termovalorizzatori?
«Apriremo fabbriche di materiale e impianti di compostaggio di comunità».
Quanto ha speso finora in campagna elettorale?
«Circa 43mila euro, piccole donazioni».
La sindaca Virginia quanto le ha donato?
«Non lo so».
Raggi finora non si è spesa minimamente per la sua campagna elettorale: vecchi rancori?
«Lei ha qualcosa da fare a Roma. E non ha voluto sfruttare la sua posizione di sindaco per le polemiche politiche».
Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, ex M5S, non la voterà e forse sceglierà Zingaretti.
«Felice di saperlo».
Se vincendo le elezioni non raggiungesse la maggioranza in Consiglio, farebbe accordi?
«Chiederò i voti sui provvedimenti».
Ci spiega questo feeling con Sergio Pirozzi?
«Era candidato espressione di un territorio, non apprezzato dal centrodestra. Nei miei confronti è sempre stato corretto».
Lo farebbe assessore?
«No, ma forse potremmo collaborare nella ricostruzione post terremoto».

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