L'AQUILA La "disavventura" di un povero cristiano. Senza la pretesa di scomodare Ignazio Silone, un cittadino ha descritto la sua odissea, dal momento in cui ha deciso, visto l'allarme meteo, di lasciare a casa l'auto e raggiungere la sua attività nel centro storico con i mezzi pubblici.«Oggi, siccome è brutto tempo, ho deciso di non prendere la macchina e andare con l'autobus. Sono partito da casa mia, tra San Sisto e San Francesco, alle 15.38 e arrivato al megaparcheggio alle 15.50». Una volta nella stazione dei bus, comincia l'odissea: «Sono qui, nel megaparcheggio. Vado verso l'ingresso del tapis roulant, che porta a piazza Duomo, ma è chiuso. Vado a chiedere a un signore, gentile. Praticamente devo andare a piedi (devo arrivare nella parte alta di corso Vittorio Emanuele, dove ho la mia attività lavorativa), a piedi, passando per viale Collemaggio, oppure, a questo punto, farò Costa Masciarelli. Naturalmente la colpa è mia, perché non sapevo di questa cosa, non sapevo che il tapis roulant fosse chiuso».Roberto Grillo, noto fotografo che ha esposto le sue opere in mezza Europa, foto soprattutto legate al terremoto del 2009, ha descritto minuziosamente la sua disavventura in un giorno di ordinaria follia, quando un cittadino decide di lasciare l'auto a casa, con tutti i benefici che ne dovrebbero conseguire, per raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici. E il tapis roulant del megaparcheggio di Collemaggio è uno di questi mezzi di trasporto pubblico. Almeno per questo motivo furono spesi fior di miliardi di lire dall'ex sindaco Enzo Lombardi.A quel punto Grillo si è armato di santa pazienza e, già pentito della scelta di lasciare l'auto a casa, si è consolato provando a salire in centro da una delle via storiche e tra le più suggestive della città dentro le mura, Costa Masciarelli. «A metà di Costa Masciarelli - fiatone - ovviamente che ti trovo? I nostri immancabili e oramai amati sottoservizi. Sono costretto a girare per Vico Picenze. Naturalmente all'inizio di Costa Masciarelli non ti avvertono che la strada a un certo punto è chiusa per i lavori. Percorro la parallela tra via delle Grazie, via Santa Giusta e piazza del Duomo. Qui è tutto un cantiere: è chiaro che devono esserci, ma è veramente difficile arrivarci. Qui la strada è anche chiusa. E non c'è neppure scritto».«Sono appena arrivato: sono le 16.11, ho impiegato 34 minuti, se fossi venuto a piedi avrei impiegato al massimo venti minuti. Ho visto il rischio neve e non ho voluto prendere la macchina, per non essere un ipotetico problema sulle strade e lasciare libero un parcheggio. Ho cercato di essere "civico", come spesso mi capita di fare. Ma ti passa la fantasia. Onestamente la prossima volta prendo la macchina. Ho speso 1,20 euro, con l'auto ne avrei speso la metà. Spero che il Comune, come ente, non come parte politica, si faccia carico di queste situazioni. Anche se credo questa sia una battaglia persa».«Mi sono immedesimato in un turista o uno studente (su viale Crispi c'è il Gssi) o una persona anziana che vuole andare in centro, dove comunque, anche se pochi», conclude Grillo, «ci sono negozi. Ci piacerebbe se, anche per piccole cose, qualcuno venisse in centro a comprare. Così, tanto per non farci sentire soli. Mi dispiace perché molti dicono che sono un rompiscatole. Ma semplicemente riporto quella che è la realtà e che spesso viene dimenticata, perché nessuno si occupa e pensa di andarla a vedere e riportare i fatti alla città».È l'esperienza diretta, raccontata da un artigiano, che è stato tra i primi a scommettere nel centro storico e a rientrarci con la sua attività. Il tapis roulant, come riportiamo nell'articolo accanto, è chiuso perché alla M&P, la società che gestisce il megaparcheggio, costa troppo farlo funzionare. Proviamo a spiegarlo ai turisti e alla città.
Tutto bloccato a causa del contenzioso con M&P. L'assessore Mannetti: «Ci stiamo lavorando, risolveremo entro metà marzo»
D'Angelo (Fit-Cisl): «In mezzo ci sono i 15 dipendenti con stipendi arretrati»
L'AQUILA Perché è chiuso il tapis roulant del megaparcheggio di Collemaggio?È presto detto: la M&P (Mobilità & Parcheggi) che gestisce in regime di prorogatio i parcheggi a pagamento della città, tiene spento il tappeto mobile che porta a piazza Duomo perché non ce la fa a reggere i costi del funzionamento e della manutenzione. La M&P riscuote gli affitti per gli stalli che concede, a Collemaggio, dall'Ama, l'Azienda per la mobilità aquilana, e da Tua, la società di trasporti regionale che ha sostituito l'Arpa. L'Ama paga 70mila euro all'anno e in più la M&P detiene una percentuale dei biglietti venduti. Ma dall'Ama, tra l'altro, fanno sapere che la riconsegna dei soldi da parte della M&P non avviene in maniera puntuale, ma con ritardi anche di alcuni mesi. Dall'altra parte, la M&P non riceverebbe il pagamento puntuale né dall'Ama e neppure da Tua (della quale al momento non è dato sapere quale sia la quota di affitto annuale).Abbiamo provato anche a chiamare sia la sede della M&P, che l'amministratore delegato della società, Mauro Santilli, ma senza ottenere risposta.Il problema della M&P, però, non è di facile soluzione. L'assessore comunale alla Mobilità, Carla Mannetti, sta lavorando su tre fronti per sbloccare una situazione di stallo che si trascina da qualche anno. Da quando la convenzione è scaduta ed è stata poi prorogata dalla ex giunta Cialente.«La M&P ha bloccato il tapis roulant perché non ha i soldi per farlo funzionare, però la gestione non la lascia. Lo hanno aperto per la Fiera dell'Epifania, ma in tarda mattinata, quando hanno visto che il megaparcheggio si era riempito. E per la Perdonanza e i grandi eventi», dice l'assessore Mannetti. «Ora stiamo lavorando su tre fronti: il primo, quello dei tributi arretrati che la M&P deve pagare al Comune; il secondo, quello dei lavori che la M&P dice di avere eseguito, ma stiamo cercando delibere e autorizzazioni del Comune che, per il momento, non si trovano. E la regola è che prima si chiede il permesso su quello che si deve fare su una proprietà altrui, e poi, una volta autorizzati i lavori, si eseguono. E se questo non è avvenuto, non vedo come si possa rimborsare la M&P. Il terzo fronte sul quale stiamo lavorando è la convenzione, sospesa dopo il sisma del 2009, ma riattivata poi parzialmente. Alla fine del periodo residuo, comunque, la gestione andrà a gara. Gli uffici preposti stanno lavorando, «conclude l'assessore Mannetti, «e chiuderemo tutto entro la metà di marzo. Anche perché quello di Collemaggio è un biglietto da visita della città. Parcheggi a pagamento? Per ora partiamo con il disco orario».«Il problema è che in mezzo ai due contendenti, il Comune e la M&P, ci sono i lavoratori, che hanno stipendi arretrati che stanno percependo col contagocce», interviene Angelo De Angelis, sindacalista della Fit-Cisl. «Questo immobilismo non giova a nessuno: né al Comune, né alla M&P, né alla città, né tantomeno ai 15 dipendenti».