ABRUZZO. Una modifica del bando per 70 operai in Tua, già aperto e pubblicato. Che sta succedendo? Perché?
Se lo domanda il presidente della commissione Vigilanza, Mauro Febbo, che aveva già contestato nelle scorse settimane il bando in questione, arrivato in piena campagna elettorale e presentato in conferenza stampa dai vertici della società e dal presidente Luciano D’Alfonso, candidato al senato (con strascico polemico).
Adesso le novità fanno discutere ancora e si scopre che per la figura dei meccanici si richiede un'esperienza lavorativa di soli 4 mesi dimostrabile anche con autocertificazione.
«A Genova, in un concorso simile», denuncia Febbo, «chiedono ben tre anni di esperienza».
Inoltre sempre dal bando si scopre che per i meccanici, carrozzieri e gommisti, oltre ai requisiti generici e all’età minima di 18 anni, viene richiesto obbligatoriamente il possesso della patente “D”. Quindi gli aspiranti candidati dovranno munirsi e conseguire la patente ‘D’ entro la scadenza l’8 aprile, giorno della scadenza del bando. Praticamente e materialmente impossibile.
«Ma cosa assurda - continua Febbo - quest'ultimo requisito viene richiesto attraverso un ordine di servizio (n.33/2018) del 22 febbraio a bando già aperto e pubblicato». Perché questa modifica?
«Non vorremmo pensare che tale integrazione fosse stata fatta per precisi curriculum».
Eppure per conseguire la patente ‘D’ occorrono per legge almeno i 24 anni di età, mentre il bando prevede il limite per accedere al concorso è quello dei 18 anni di età.
Come già annunciato, al termine di questo periodo elettorale, Febbo chiederà immediatamente un parere sia ai Revisori dei Conti di Tua sia ai revisori della Regione Abruzzo, «poiché non può essere che un’azienda che chiude al 31/12/2017 con un bilancio in perdita di diversi milioni di euro si possa permettere di assumere 70 nuove unità lavorative tra cui spiccano tre nuovi dirigenti, per una spesa complessiva di almeno 2,8 milioni di euro annui. Non solo, ricordo come TUA è una società in house e quindi controllata dalla Regione e la Corte dei Conti ha fatto divieto assoluto di qualsiasi tipo di assunzione visto che l'esecutivo regionale non ha ancora approvati i Bilanci consuntivi a partire dal 2015».
«Ormai la poca correttezza e la poca trasparenza del Partito Democratico non ha più limiti», continua Febbo.
Intanto sempre in casa Tua c’è un altro problema da risolvere: tutte le pensiline installate dall’ex Gtm, oggi Società Unica di Trasporto pubblico, alle fermate degli autobus di Pescara sono abusive. I titoli autorizzatori rilasciati dal Comune per la loro installazione sono scaduti da tempo, né è più stata stipulata una qualunque forma di convenzione che rendesse oggi legittime quelle infrastrutture.
Ed è abusiva anche la pubblicità affissa su quelle pensiline che non rispetta le norme sulla pubblica affissione. È la clamorosa scoperta emersa nel corso della Commissione Controllo e Garanzia e che è stata rivelata dagli Uffici tecnici che hanno condotto una sorta di indagine interna per accertare la situazione.
«Chiediamo che la Tua», dice il consigliere comunale di Forza Italia Eugenio Seccia, «provveda a regolarizzare la propria posizione amministrativa, pagando tutto il pregresso e le eventuali sanzioni per quelle opere realizzate abusivamente, ma soprattutto chiediamo di accertare come sia stato possibile che il Comune non si sia accorto dell’assenza di concessioni edilizie. Chiediamo di verificare chi avrebbe dovuto controllare e chi, evidentemente, non ha ottemperato ai propri doveri».