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Pescara, 24/07/2024
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Data: 26/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto del 4 marzo - Il centrodestra prova a dare la spallata. Convention di Forza Italia a Pescara: «La vittoria? Un obiettivo a portata di mano per salvare l'Abruzzo e l'Italia»

PESCARA«La vittoria? Un obiettivo a portata di mano. Anzi, non vedo l'ora che arrivi il 4 marzo, per salvare l'Abruzzo e l'Italia». Esordisce così, Lorenzo Sospiri, sul palco del Teatro Massimo che a stento contiene il popolo di Fi, donne e uomini che hanno sfidato la giornata fredda e piovosa, e le previsioni meteo tutt'altro che buone, per partecipare alla convention dei candidati "azzurri", ieri mattina al Teatro Massimo di Pescara. Una sala da mille posti piena all'inverosimile, con gli addetti alla sicurezza che si affannavano a chiedere di sedersi a chi era in piedi, «per motivi di sicurezza». Solo che non c'erano sedie vuote. A prendere la parola, dopo Sospiri, Nazario Pagano, coordinatore regionale di Fi e candidato capolista al proporzionale del Senato. In sala, tra gli altri, il deputato Fabrizio Di Stefano, l'ex senatore Andrea Pastore, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e l'assessore Mario Colantonio, il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, e quello di Atri, Gabriele Astolfi, l'ex sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, l'ex presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo (candidato alla Camera proporzionale nel collegio L'Aquila-Teramo), il consigliere regionale Emilio Iampieri e il candidato Antonio Martino. «L'Abruzzo deve ripartire», ha detto Pagano, «perché gli indici in crescita sembra che non tocchino mai questa regione, dove troppi cittadini del ceto medio sono finiti in povertà. La gente è arrabbiata», ha aggiunto, «e ragiona con lo stomaco. Soprattutto, c'è un 10% che non ha ancora deciso chi votare». Per Pagano, ieri, è stato un bagno di folla, tanto che alla fine della mattinata, con la nipotina in braccio, aveva stretto la mano almeno all'80% dei presenti. «Faccio politica da tanto tempo», ha commentato, «e tantissimi cittadini sanno chi sono. Credo che questo sia importante per chi fa politica. Quello di oggi è un bagno di folla straordinario, la carica dei mille per questa volata degli ultimi sette giorni. La mia è stata una candidatura dopo un lungo percorso nato al Comune di Pescara quando da giovane avvocato mi candidai la prima volta. Sono passati tanti anni». E il rapporto con Silvio Berlusconi? «L'incarico di coordinatore regionale del partito mi ha consentito di rendermi conto delle qualità umane, oltre che politiche e carismatiche, di Silvio Berlusconi. Un'esperienza straordinaria, quella di diventare suo amico. Il rapporto umano con lui mi ha riempito di contenuti, mi ha dato gioia e soprattutto mi ha fatto conoscere l'uomo, generoso verso tutti, soprattutto quelli che hanno più bisogno. Sono convinto che noi vinceremo queste elezioni e avremo la possibilità di guidare davvero una delegazione molto nutrita di parlamentari di Fi a Roma, e questo ci consentirà di tornare a essere una regione forte perché noi da troppo tempo abbiamo perso potere contrattuale e leadeship».Sul palco, oltre a Pagano, altri candidati di Fi: Emilia Di Matteo, Antonella Di Nino, Gianfranco Rotondi, Carlo Masci, Guerino Testa, Debora Comardi, Rita Ettorre, Consuelo Di Martino e Filippo Arbore. L'ex ministro Rotondi, capolista di Forza Italia alla Camera in Abruzzo, ha paragonato questa campagna elettorale a quella delle elezioni politiche del 1948, quando la Democrazia Cristiana guidata da Alcide De Gasperi si aggiudicò la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta dei seggi. «Questa è una campagna elettorale importante per il futuro del Paese. I sondaggi non si citano, ma questa è una sfida referendaria come quella del 1948», ha detto Rotondi, « quando fermammo i comunisti. Nel 2018 dobbiamo fermare il M5S che presenta un programma di decrescita felice. Per questo dico che bisogna votare Forza Italia. Con i sette anni di governi abusivi», ha concluso, «noi non ci entriamo nulla. E ricordo che non ho votato la Legge Fornero e neanche la fiducia al Governo Monti».

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