PESCARA Aerei a terra, treni fermi, divieto di circolazione di mezzi di stazza superiore alle 7 tonnellate e mezzo in autostrada. Quella di ieri, per i viaggiatori transitati negli scali abruzzesi è stata davvero una giornata da dimenticare. Il Burian, annunciato a gran voce nei giorni scorsi, è arrivato con il suo carico di neve e di freddo, causando la chiusura, dalle 11 alle 15 dell'aeroporto di Pescara, il blocco dei treni della Sangritana da Pescara per Teramo (ore 14.25 e 17.25), da Teramo per Pescara (ore 15.47) e da Teramo per Lanciano (18.47), oltre ai treni interregionali da Pescara per Sulmona gestiti da Rfi. IL RACCONTO. Ma la vera odissea è quella vissuta dai 175 passeggeri del volo Ryanair Pescara- Milano, in partenza alle 7. A raccontare come sono andate le cose sono Chiara Baserga, una ragazza di 27 anni che doveva raggiungere Bergamo, e Francesca A., (per sua richiesta, omettiamo la pubblicazione del cognome), studentessa pescarese che invece doveva recarsi a Milano per impegni all'Università. «Sono arrivata in aeroporto, come di consueto alle ore 6 per il volo delle ore 7», racconta Chiara. «Ero preoccupata per via della neve, ma ho visto da subito che stavano già imbarcando. Saliamo sull'aereo e ci avvisano che procedono con le operazioni di messa in sicurezza dell'aereo con i relativi ritardi. Fino a qui nulla di strano... è ammissibile il ritardo. Dopo circa 45 minuti di attesa sull'aereo, viene annunciato che il liquido per sghiacciare le ali è terminato. Ora, è difficile capire perché dopo annunci e annunci dai giornali, dalle televisioni, ovunque, non siano state predisposte le precauzioni necessarie. Si parla spesso di allarmismo inutile, ma qui io parlerei di incoscienza e negligenza. Ho scritto una mail all'ente che gestisce l'aeroporto, ma credo di non ricevere alcuna risposta. Per questo mi appello al Suo giornale. È assurdo che nel 2018 ci sia così noncuranza della persona». Raggiunta telefonicamente, Chiara ci ha detto di essere tornata indietro, alla stazione di Pescara, per prendere un autobus che l'avrebbe portata a Milano. Dopo un paio d'ore, invece, ci ha contattato di nuovo per dire che l'autobus, a causa del divieto di transito imposto ai mezzi di peso superiore alle 7,5 tonnellate, non poteva entrare in autostrada, e quindi non sarebbe partito. Alla fine ha preso il treno, con l'amara consapevolezza di aver perso l'intera giornata. Anche Francesca ha dovuto ripiegare sul treno. «Ci hanno fatti salire sull'aereo», dice, «avvisandoci che ci sarebbe stata al massimo una mezz'ora di ritardo. Del resto, non nevicava in maniera particolarmente abbondante. Passati 40 minuti ci hanno detto che dovevano sghiacciare le ali dell'aereo, e che saremmo partiti alle 11.25. Ma è finito l'olio».
ALI CONGELATE. Per "olio" si intende la miscela utilizzata per il de-icing, lo "scongelamento" delle ali degli aerei. Come hanno confermato fonti della Saga, la mistura per poter essere efficace deve essere preparata e portata a una temperatura sufficientemente elevata. Del prodotto pronto erano disponibili solo 500 litri, che sono serviti per decongelare solo un'ala dell'aereo. Per portare a temperatura l'olio sufficiente a scongelare l'altra ala sarebbero servite almeno due ore, ma nel frattempo le condizioni meteo erano peggiorate e il comandante ha deciso di non partire per ragioni di sicurezza. Stessa sorte anche per il volo successivo, quello dell'Alitalia,sempre diretto a Milano. Nello scalo pescarese, riaperto alle 15, a causa del maltempo è stato invece dirottato il volo Otopeni-Ciampino della Wizzair.
IL PORTO. Problemi anche sui porti. L'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale ha interdetto la viabilità nel porto di Ortona al traffico di mezzi pesanti e delle automobili a causa delle condizioni avverse meteorologiche. Fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, sono state sospese le attività di carico, scarico e movimentazione delle merci sulle banchine operative del porto.