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Data: 27/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
«Basta viaggiare con questi autobus rotti». Celenza sul Trigno. Protestano 40 studenti diretti tutti i giorni alle scuole di Vasto: mezzi vecchi ma tariffe in aumento. Autobus che si fermano per guasti, problemi all'impianto frenante, pioggia dentro l'abitacolo. Sono alcuni degli episodi che si verificano sempre con maggiore frequenza, sugli autobus della ditta Autoservizi Cerella

CELENZA SUL TRIGNO Autobus che si fermano per guasti, problemi all'impianto frenante, pioggia dentro l'abitacolo. Sono alcuni degli episodi che si verificano sempre con maggiore frequenza, sugli autobus della ditta Autoservizi Cerella. Episodi segnalati dagli stessi passeggeri che lamentano una serie di disservizi. E i più esasperati sono gli studenti pendolari che quotidianamente percorrono la tratta Celenza sul Trigno-Vasto per andare a scuola. «I bus invecchiano, ma l'abbonamento ringiovanisce, aumentando annualmente», dicono. «Le nostre tariffe si aggirano intorno ai 550 euro annuali e 65 mensili, servizi che non valgono nemmeno la metà di quello che paghiamo. Tratte studentesche vengono modificate per permettere il passaggio in luoghi dove l'utilizzo è pari a zero, mentre il disagio è pari a cento». Il dramma è di una quarantina di studenti dell'entroterra vastese «che sembrano non avere voce in capitolo riguardo la questione dei trasporti». I pendolari decidono di scuotere le istituzioni, o almeno ci provano, per contrastare «l' indifferenza generale: un argomento preso alla leggera, sottovalutando la preziosità dei collegamenti e dei trasporti in queste aree che rischiano di cadere nel dimenticatoio». Purtroppo sembra essere questo il destino delle zone interne, lasciate sole e divorate dal progresso che avanza giornalmente. «Mezzi scadenti, problemi strutturali e meccanici contribuiscono a rendere anche più stressante il viaggio, soprattutto per chi percorre 100 chilometri giornalieri». Viaggiare sta diventando un incubo per i pendolari. «Sono passate generazioni di studenti su pullman che ancora oggi effettuano servizio, eppure sono ancora lì, in attesa di qualcuno che ribalti la situazione. Ad oggi, ci troviamo nuovamente con le mani legate davanti all'ultimo malfunzionamento riscontrato». Non sono di certo gli unici gli studenti di Celenza sul Trigno ma una catena che porta con sé molte problematiche. «Ogni qualvolta il bus si danneggia», affermano i ragazzi, «siamo costretti ad attendere quello degli operai. Situazioni pessime, che possono mettere a repentaglio la vita di chi ogni giorno usufruisce di questi servizi. Viaggiamo in ambienti non idonei per lo spostamento, eppure tutti fanno i vaghi, chiudendo gli occhi a una realtà che non è delle migliori». Voci di corridoio gridano "vandalismo": un'opinione con diverse sfaccettature, tuttavia non sono né i primi, né gli ultimi ad utilizzare questo servizio, quindi pretendono un ambiente accogliente e confortevole. Non si arrendono i pendolari e propensi al cambiamento e determinati a non gettare la spugna, chiedono un immediato intervento da chi di dovere. «Vogliamo apportare modifiche affinché il servizio torni nella norma e per darlo ci appelliamo agli uffici regionali, che gestiscono questi servizi».

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