PESCARA - Alla Tua, la società regionale dei trasporti abruzzese, resta nel cassetto il nuovo organigramma e nel frattempo sono numerosi i contenziosi di dipendenti che si rivolgono al giudice del lavoro per ottenere il diritto a percepire un inquadramento contrattuale, con relativo compenso, adeguato alla mansione da loro effettivamente svolta.
Una vicenda che agita le acque nella società, che in questi giorni di campagna elettorale è al centro delle polemiche per le assunzioni annunciate a ridosso delle elezioni politiche del 4 marzo.
Le cause in corso sarebbero nell’ordine delle decine, su un organico di oltre 1.400 dipendenti, e rischiano di esporre la Tua e dunque i contribuenti abruzzesi a esborsi significativi, nel caso in cui il giudice del lavoro dia ragione ai dipendenti che si vedranno riconoscere il risarcimento danni, uno stipendio più alto, con spese legali a carico dell’ente.
Significativa a tal proposito la sentenza a favore di un dipendente, oramai in pensione, a seguito della quale l'azienda è stata costretta a sborsare 80 mila euro di danni.
I contenziosi sono esplosi in particolare a seguito della fusione nella Tua delle società di trasporto preesistenti ed hanno la firma di diversi dipendenti che svolgono oramai da due anni a questa parte mansioni a loro dire non corrispondenti al parametro contrattuale.
Invano costoro hanno richiesto anche a mezzo di diffide legali di far valere le loro ragioni, senza avere però risposta da parte della dirigenza oggi rappresentata in primis dal presidente Tullio Tonelli e dal direttore del personale Giuseppe Finocchietti.
I sindacati dal canto loro non vedono di buon occhio questi contenziosi e preferirebbero che la Tua procedesse a concorsi interni, aperti a tutti i dipendenti per occupare le caselle libere dell’organico.
Senza che ciò avvenga insomma per vie legali.
Alla Tua intanto è stato appena pubblicato il nuovo bando di concorso che prevede l'assunzione di 7 operai qualificati e ben 3 dirigenti da inserire con contratti a tempo indeterminato.
I sindacati hanno però definito "mance elettorali" queste assunzioni, che coincidono con la campagna elettorale in vista delle politiche del 4 marzo, polemizzando a distanza con il consigliere regionale Camillo D'Alessandro, grande fautore della nascita della Tua, candidato alle Politiche per il Partito democratico e che ha bollato come propagandistica la presa di posizione dei sindacati.
Non manca di urlare allo scandalo del presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, facendo notare che “la Tua ha un bilancio in perdita di diversi milioni di euro e non si possa permettere di assumere 70 nuove unità lavorative tra cui spiccano tre nuovi dirigenti, per una spesa complessiva di almeno 2,8 milioni di euro annui”.