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Pescara, 24/11/2024
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01/03/2018
Il Centro
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Di Maio: «Siamo primi, maggioranza assoluta». Il laeder 5 Stelle: «Votare il centrosinistra è inutile, è fuori combattimento. La sfida è solo con il centrodestra. Squadra pronta, Mattarella deciderà» |
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ROMA Luigi Di Maio mette da parte le alchimie elettorali sulle ipotesi di maggioranze di governo e guarda dritto al voto, convinto che il 4 marzo il M5S possa cantare vittoria. «Siamo la prima forza del Paese e dopo che presenteremo la squadra di governo saremo vicini a raggiungere la maggioranza assoluta» scandisce il candidato premier al Forum live Facebook-Ansa mentre infuria la nuova, ennesima, polemica sui nomi cooptati per questa campagna elettorale. Nel mirino c'è il candidato ministro dello Sviluppo Economico, Lorenzo Fioramonti. Pagine ebraiche 24, quotidiano dell'ebraismo italiano edito dall'Ucei, lo accusa di aver sostenuto in passato «una campagna d'odio e boicottaggio» contro Israele. «Una fake news» si indigna Di Maio che aggiunge: «Fioramonti ha già chiarito quella vicenda e telefonerà all'ambasciatore». Ma quello sull'esito del voto è uno scenario che spazza via non solo le ipotesi di un suo eventuale passo indietro nel caso in cui la sua scommessa elettorale, con annessa la «virata» dalle regole base dei 5 Stelle con l'apertura ai candidati esterni al Movimento, dovesse risultare perdente, ma che gli consente di glissare per ora sulle convergenze con le altre forze politiche. «Io credo che il Movimento andrà molto bene e non sto pensando ad altri scenari» dice a proposito del suo futuro. E anche per quanto riguarda gli accordi sembra escludere ipotesi di convergenza con la Lega, puntata a risolvere l'emergenza immigrazione. «Spero che gli italiani mi diano la maggioranza per poterli ignorare» taglia corto durante il forum dove ricorda: «Il partito di Salvini gira intorno al 14%» e soprattutto «c'è un grande problema: non è che togli la parola Nord e uno si dimentica Vesuvio lavali con il fuoco». Dopodiché torna ad appellarsi al voto «utile»: «Un voto sprecato è sicuramente quello al centrosinistra, Renzi, Leu e Bonino, perché sono fuori combattimento. La sfida è con il centrodestra» ripete. «Siamo pronti per governare, adesso decideranno gli italiani. Noi mettiamo una squadra a disposizione del Paese e poi deciderà Mattarella». Ed è proprio l'innovazione sulla presentazione della squadra di governo con cui i 5 Stelle irrompono in questa seconda loro campagna elettorale che convince il leader pentastellato ad essere più che ottimista sul risultato elettorale. «Berlusconi ha detto che la nostra è una squadra di serie C ma noi presentiamo medaglie d'oro» come Domenico Fioravanti lanciato al dicastero dello Sport, rivendica Di Maio che oggi presenta a Roma l'intera squadra di governo con una cerimonia che prevede essere assai «suggestiva». Anticipa anche quelle che dovrebbero essere le priorità per il prossimo esecutivo nel caso in cui fosse il M5s a decidere. Di certo non la legge elettorale, progettata «veramente male»: sostenere che sia una priorità «è veramente avvilente». Invece, «il primo provvedimento che prenderemo è in cima ai nostri venti punti del programma: ci sarà anche un ministero per la qualità della vita e aboliremo 400 leggi». Quanto ai picchi violenti della campagna elettorale, Di Maio respinge le accuse di timidezza nella condanna e non vuole semplificare: «Quelli che lanciano l'allarme» su neofascismo e razzismo «stanno al Ministero dell'Interno e potrebbero agire quando vogliono», ma non l'hanno fatto. C'è stata un' «enorme strumentalizzazione su drammi inquietanti e pericolosi che meritano tutte le attenzioni delle forze dell'ordine e non della campagna elettorale» ripete. Intanto, si avvia a chiudere questa lunga campagna elettorale per nulla spaventato delle responsabilità che potrebbero attenderlo: «Non sono l'uomo solo al comando. E con l'esperienza istituzionale che ho fatto in questi 5 anni penso che potremo fare un buon lavoro al governo dell'Italia».
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