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Pescara, 24/07/2024
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Data: 02/03/2018
Testata giornalistica: Prima da Noi
Blitz di Feniello alla cena di D’Alfonso: 40 minuti di rabbia e dolore in diretta Facebook. Il papà di Stefano da un anno cerca un confronto con il presidente

ABRUZZO. «Aspetto Luciano D’Alfonso, da qui non mi muovo, non ho fretta, dal 18 gennaio, da quando hanno ammazzato mio figlio, non ho più fretta».

Blitz di Alessio Feniello, papà di Stefano, una delle 29 vittime dell’hotel Rigopiano, in un ristorante di Montesilvano dove ieri sera era in programma una cena elettorale con il presidente e candidato al Senato, Luciano D’Alfonso. Con lui c’erano anche la moglie, con la foto del figlio morto, e il cagnolino.

I parenti delle vittime di Farindola continuano dunque a cercare un confronto con il presidente della Regione, ‘inseguendolo’ nelle sue tappe elettorali.

Dopo il tentativo fallito di qualche giorno fa, ad Atri, da parte del Comitato delle vittime, ieri è stato Feniello (che non fa parte del Comitato) a cercare un nuovo faccia a faccia. Non è la prima volta che ci prova e come nelle volte precedenti è stato ben evidente il carico di rabbia per quello che la sua famiglia è stata costretta a sopportare.

Quando il papà di Stefano è arrivato al ristorante, però, il governatore non c’era ancora.

Feniello è entrato nella sala dove c’erano già i partecipanti e qualcuno, dopo averlo riconosciuto, ha detto che si trattava di un evento privato.

Ma Feniello non è andato via: ha cominciato ad inveire contro il presidente, usando parole molto forti, insulti e parolacce nel silenzio generale dei partecipanti, tutti seduti a tavola in attesa di D’Alfonso.

Tutto il blitz è stato visto in diretta su Facebook da migliaia di utenti in quanto lo stesso Feniello ha messo on line, in tempo reale, quanto stava filmando con il suo cellulare.

Quaranta minuti di disperazione e tensione, rabbia e frasi irripetibili: nella sala risuonavano solo le grida di Feniello, le sue accuse e i suoi insulti. Gli ospiti inchiodati al tavolo, senza parlare e senza mangiare.

«Il buffet si apre quando arriva D’Alfonso», ha detto Feniello. «Io quella roba non la mangio, sono abituato a mangiare pane e pomodoro, quelle cose potrebbero farmi male».

Ad un certo punto l’uomo si è seduto al posto riservato a D’Alfonso, piazzando sul tavolo anche la foto del figlio morto a Rigopiano: «stasera è lui il presidente della Regione»:



Dopo 20 minuti sono arrivati i carabinieri. «Io da qui non mi muovo, dovete portarmi via con la forza».

I militari dopo pochi minuti sono andati via. Dalla sala alcuni partecipanti hanno poi chiesto agli altri invitati di proseguire la serata facendo finta di nulla.

«Vorrei vedere voi con un figlio morto a Riogopiano, sequestrato ed ucciso, dalle 11 di mattina a chiedere aiuto», gli ha risposto Feniello. Poi un faccia a faccia con uno dei commensali che non ha risposto alle provocazioni dell’uomo e la tensione in sala è salita ancora di più.

Dopo altri 10 minuti i carabinieri sono tornati, hanno fatto uscire tutte le persone sedute.

«D’Alfonso ha dato buca per colpa di due genitori, è scappato perché aveva paura di rispondere a due miserabili come noi», ha commentato Feniello.

Quando la sala è rimasta praticamente vuota i carabinieri hanno proceduto alla perquisizione di Feniello che ha continuato imperterrito a filmare.

«Vedete, mi stanno arrestando», ha gridato mentre il militare gli chiedeva di posare le mani sul tavolo. «Non mi tocchi», continuava a ribadire Feniello. Poi la diretta si è interrotta.

E' stato redatto poi un verbale che lo stesso Feniello ha poi pubblicato.



La cena a Montesilvano poi si è regolarmente tenuta e D’Alfonso è arrivato dopo il caos generale, come testimoniato anche dalle foto prontamente pubblicate su Facebook.

«Ma come fa ad andare a fare il senatore dell'Abruzzo se non riesce nemmeno a confrontarsi con due genitori che hanno perso il loro figlio in Abruzzo per l’incuria anche della regione Abruzzo», dice Carola Profeta Dipartimento Famiglia e Vita Fratelli D'Italia regione Abruzzo.

«Come fa a difendere 1.300.000 di abruzzesi in Senato se non è riuscito ad affrontare due genitori pieni di dolore! Presidente, ma dove c'è l ha il cuore e l'anima ? Nessuno dei presenti ha prestato un minimo soccorso. Neanche un bicchiere d'acqua, un tentativo per quietare quei genitori disperati. Vergogna a tutti gli invitati che dopo sono tornati a mangiare come se niente fosse».

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