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Pescara, 24/07/2024
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Data: 04/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
L'Italia va alle urne. Ma resta l'incertezza. Il mondo politico con il fiato sospeso. L' obiettivo 40% appare lontano. I partiti si aggrappano agli indecisi, la legislatura rischia di partire in salita

ROMA Il giorno della verità è arrivato. Gli italiani oggi votano per dare il via alla XVIII legislatura. Ci vorrà minimo un mese, forse anche di più. E una volta scrutinate tutte le schede e proclamati i risultati, domani comincerà la maratona per trovare i nuovi presidenti delle Camere e poi per formare il nuovo governo. Mai come in questa tornata elettorale, la corsa a tre rende praticamente impossibile pronosticare un vincitore certo, aprendo di fatto una partita difficilissima, la cui regia sarà affidata gioco-forza al Quirinale. Dando quasi per scontato che nessuno dei contendenti riuscirà a superare la soglia del 40% e considerando che le alleanze post-elettorali possano solo ingarbugliare la matassa, la partenza della XVIII legislatura si preannuncia dunque decisamente in salita. A meno che - ipotesi più che remota - sull'incertezza del consenso, l'astensione, che conta circa 15 milioni di italiani, non «regali» i circa 4 milioni di questi che - secondo un'analisi Demopolis - potrebbero all'ultimo cambiare idea e recarsi alle urne domenica. Ecco le tappe principali che scandiranno i prossimi mesi della vita politica italiana:Oggi, 4 marzo - Le urne si chiuderanno alle 23. Lo spoglio delle schede non sarà breve, vista la complessità della legge elettorale. I risultati definitivi arriveranno in nottata.8-9 marzo - I nuovi deputati e senatori possono cominciare a registrarsi in Parlamento: foto, consegna del tesserino da parlamentare e altri adempimenti burocratici. 23 marzo - Prima seduta delle nuove Camere. Per scegliere chi presiederà questo primo appuntamento delle nuove assemblee, i regolamenti parlamentari di Camera e Senato fissano criteri diversi. A Palazzo Madama vale quello dell'anzianità: l'onore spetterà all'ex presidente della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano (93 anni). A Montecitorio si pescherà dai vicepresidenti della Camera della passata legislatura, partendo da quello che è stato eletto con più voti: toccherà al Pd Roberto Giachetti, sempre che venga rieletto, altrimenti si passerà a Luigi Di Maio. Se tra i deputati non dovesse esserci nessun ex vicepresidente (neanche delle precedenti legislature), sul seggio più alto siederà il deputato più anziano.Elezione dei presidenti delle Camere - La prima seduta sarà dedicata all'elezione dei nuovi presidenti. Al Senato si farà presto, massimo due giorni: se dopo tre votazioni nessuno supera la maggioranza assoluta si va al ballottaggio tra i due più votati: vince il più votato. Alla Camera i tempi potranno essere più lunghi: per eleggere il nuovo numero uno serve la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini, poi la maggioranza assoluta, e si va avanti così fino alla fumata bianca. 25 marzo - Per questa data i parlamentari devono aver comunicato a quale gruppo vogliono appartenere.27 marzo - Entro questa data i gruppi parlamentari eleggono i loro presidenti.Fine marzo-inizio aprile - Una volta eletti i presidenti di Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, il premier Gentiloni rassegna le dimissioni e partono al Quirinale le consultazioni per la formazione del nuovo governo. La settimana santa (Pasqua quest'anno cade il primo aprile) non dovrebbe bloccare i lavori. Al Quirinale saliranno i presidenti delle Camere, l'ex capo dello Stato Napolitano e i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Al termine del giro d'orizzonte Mattarella deciderà il da farsi: incarico esplorativo (se la situazione dovesse essere ancora confusa) o incarico pieno, per formare il nuovo governo. Nel frattempo continua a governare Gentiloni, in carica per gli affari correnti.Il nuovo governo - Se l'incaricato scioglie la riserva, presenta la lista dei ministri al presidente della Repubblica, giura con la sua squadra al Quirinale e va alla Camera e al Senato per il voto di fiducia.

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