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Pescara, 24/07/2024
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Data: 05/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Il voto in Abruzzo - Vantaggio M5S nella notte, Pd in caduta. Senato, nell'Aquilano Quagliariello avanti alla Papola. Testa a testa nel Pescarese tra Di Nino e Di Nicola. Cresce la Lega

PESCARA I Cinque Stelle in vantaggio nella notte in metà dei collegi uninominali abruzzesi, con la possibilità di raddoppiare la pattuglia in parlamento. E proiezioni che davano più voti di quelli previsti alla Lega, un buon risultato a Forza Italia con un più 3 sul dato nazionale e nessuna rimonta del Pd. Scendendo nel dettaglio, la prima parte dello scrutinio del Senato vedeva, alle 2 di ieri, il senatore uscente Gaetano Quagliariello in vantaggio nell'Aquilano sulla pentastellata Emanuela Papola che però ribaltava la proiezione nel Teramano. Lo scenario nel collegio Pescara-Chieti, alla stessa ora, vedeva invece il candidato pentastellato Primo Di Nicola prevalere sulla forzista Antonella Di Nino nella città adriatica mentre a Chieti, tra i due, si consumava un avvincente testa a testa. Accadeva a poche ore dalle code infinite ai seggi che hanno costretto gli elettori abruzzesi, un esercito di oltre un milione di cittadini, ad aspettare fino a due ore per poter scegliere i 21 parlamentari da mandare a Roma. Chi prevedeva un Abruzzo astensionista è rimasto deluso. Alle 23, cioè a urne chiuse, l'affluenza è salita al 75 per cento, un dato superiore al precedente del 2013 quando peraltro si votò due giorni. Un'ora dopo, alle 24, la politica abruzzese era con il fiato sospeso. Il timore che il Rosatellum, legge elettorale usa e getta, avrà effetto domino immediato sulla nostra Regione, era palpabile. Sempre che le previsioni trovino conferme, il balzo in avanti di 5 Stelle e Lega, la tenuta di Fi e il ridimensionamento del Pd, hanno di fatto già cambiato la mappa politica regionale. Ne sa qualcosa il governatore Luciano D'Alfonso che nel pomeriggio è letteralmente sparito dalla circolazione per rifugiarsi in un convento. Dove e perché?Il mistero si disvela poco prima delle 22. D'Alfonso, che corre nel collegio unico e blindato del proporzionale Senato, si è rinchiuso nella vecchia basilica di Isola del Gran Sasso, con i frati che custodiscono le reliquie di San Gabriele, il patrono d'Abruzzo. E lì in un ambiente austero, che il presidente della Regione ha trascorso quasi tre ore a leggere il discorso sull'economia che Barak Obama tenne il 24 luglio del 2013 nel Knox College. Che c'entra Obama? C'entra perché quel discorso si rifà a Rousseau, un nome caro ai 5 Stelle ai quali D'Alfonso ha voluto lanciare l'ultima sfida prima che il risultato delle urne venisse alla luce con i suoi effetti choc. Due punti in più rispetto al dato nazionale non roseo del Pd sarebbero bastati al governatore per salvare il partito abruzzese dall'imbarazzo, e contenere nella nostra regione la scossa impietosa inferta al centrosinistra dal Rosatellum.Ma alle 2 non era così. Anche il centrodestra, e in particolare Forza Italia, a mezzanotte di ieri fibrillava perché queste elezioni decise esclusivamente dai politici fanno sì che gli stessi se ne prendano gli onori e se ne accollino gli oneri: ogni punto in più di Forza Italia rispetto al dato medio nazionale e alla Lega, è una vittoria che impedirà gli ex An teatini e pescaresi esclusi dalle liste di chiedere il conto al coordinatore regionale del partito.Ma Nazario Pagano, alle 2, di punti in più ne aveva tre visti i buoni risultati nell'Aquilano. Mentre la performance non identica nell'area metropolitana Chieti-Pescara gli danno diritto di veto sugli ex An. Tutto ciò secondo i primi risultati nel cuore della notte. Oggi il quadro sarà delineato. Sta di fatto che, com'era previsto, l'Abruzzo si è dimostrato, a livello nazionale, ago della bilancia. Un ago favorevole al Movimento 5 Stelle, premiato dalle urne al Sud, punito al Nord, che però riesce a superare l'asticella del 30 per cento anche grazie al risultato nella nostra regione. Un esito sottolineato dal vertice abruzzese del Movimento al quale il candidato premier Luigi Di Maio ha delegato l'organizzazione della campagna elettorale.Ma tirando le somme, non ci sono vincitori né vinti veri. E dal punto di vista politico, l'Italia si sveglia senza una vera e propria maggioranza e con una prospettiva d'ingovernabilità in cui l'Abruzzo, premiando 5 Stelle e Lega, ha giocato un ruolo importante.

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