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Pescara, 24/07/2024
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Data: 06/03/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il voto a Teramo - «Il prossimo sindaco sarà dei 5stelle». Berardini canta vittoria e aspetta un seggio «Primi con il 40,58% e pronti a governare». Giulianova, espugnate le zone rosse dall'Annunziata a Case di Trento. Val Vibrata ai pentastellati è di Zennaro il pass per Roma. Mariani out

TERAMO A Teramo lo scontro sul collegio uninominale è stato vinto da Antonio Zennaro, il candidato del M5s che ha totalizzato 11.267 voti, il 37,42%. L'ex consigliere comunale Fabio Berardini e candidato all'uninominale, in attesa di sapere se scatterà il seggio anche per lui, ha passato l'intera nottata degli scrutini al seggio 58 ottenendo già un primo risultato. «Sono riuscito a difendere circa 40 voti per il M5s che rischiavano l'annullamento - ha raccontato -. Sono orgoglioso che il Movimento sia la prima forza in provincia, con il 40, 58% e anche nel capoluogo. Teramo sarà la prossima città a 5 Stelle. Siamo pronti per governare con un nostro sindaco».
CENTRODESTRA
I pentastellati dovranno però fare i conti con la coalizione di centrodestra, che a Teramo città, ha preso 10.627 voti, il 33,71%. La candidata della Lega, Lucrezia Rasicci, non ce l'ha fatta, ma è decisa a non fermarsi. «Prendo atto della sconfitta, sia pure in parte avvenuta sull'onda di una tendenza nazionale che ha visto in Abruzzo, e in quasi tutto il Centro-Sud, un'inarrestabile vittoria dei 5 Stelle, tuttavia per me conta molto, politicamente, constatare l'importante numero di voti ricevuti e la forte crescita della Lega per Salvini Premier a Teramo e provincia. Per me è stata un'esperienza politica e umana significativa, dalla quale ho ricevuto e imparato tanto. Ed è per questo che resto, più determinata che mai, a lavorare per la mia terra».
IL CARROCCIO
La Lega, anche a Teramo, si è posta come il nuovo collante di un centrodestra da ricostruire dalle macerie della caduta della Giunta Brucchi: il coordinatore comunale Roberto Canzio ha lanciato un appello a unire le forze, tra i primi ad aderire sono stati i Gattiani. Canzio ha inviato un messaggio molto chiaro agli alleati, rivolgendosi a Forza Italia, dove è in corso la guerra tra l'ex sindaco Maurizio Brucchi e il vice presidente del Consiglio regionale Paolo Gatti. «Siamo stufi delle lotte interne ai partiti, Forza Italia deve fare chiarezza al suo interno». La stoccata è rivolta all'ex primo cittadino, che, nel commentare l'esito del voto, ha rimarcato che a Teramo il risultato di Forza Italia è frutto delle divisioni legate alla caduta del Comune. «C'è chi non ha fatto campagna elettorale, chi ha deciso di candidarsi in altre liste - ha detto Brucchi -. Il centrodestra unito riesce a essere la prima forza a livello nazionale, ma a Teramo ci sono ancora delle frammentazioni, molto dipenderà dal candidato sindaco». Per l'ex assessore Rudy Di Stefano, oggi referente di Direzione Italia, la vittoria del senatore Gaetano Quagliariello resta un risultato importante. «È lui l'uomo giusto intorno al quale ricostruire il centrodestra teramano. Mi dispiace per gli amici Chiodi e Sottanelli, che pagano lo scotto del mancato quorum nazionale».
DEBACLE
Giorgio D'Ignazio, candidato con la lista Civica popolare, ha ammesso la debacle, ma ha rimarcato di aver avuto un buon risultato personale: è stato il secondo più votato in Italia per la sua lista. «È una base dalla quale ripartire», ha detto. Schiacciante la sconfitta del Pd: il candidato all'uninominale Sandro Mariani è rimasto fermo a 5.741 voti, il 20,58%. «Temevo questo risultato - ha detto il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino -. La sconfitta è stata netta e bruciante, il danno della sinistra è stata anche la divisione, c'è chi ha preferito andare fuori dal partito per ottenere una misera percentuale, adesso è ora di ricostruire unità e rapporto con i cittadini. Alle amministrative la musica sarà diversa, se il Pd sceglie i canddidati e le personalità migliori, penso che ci sarà spazio per vincere in molti Comuni».

Giulianova, espugnate le zone rosse dall'Annunziata a Case di Trento

GIULIANOVA In quella che era una volta la roccaforte rossa, cadono i miti e di partiti. È come se in una nottata il vento del nuovo si fosse portato via quanto contenuto nella storia politica della città in cinquant'anni. Il M5s non ha avuto vita difficile nemmeno a essere primo partito anche qui con 5.776 voti e una percentuale del 41%. Già alle politiche del 2013 si registrò un exploit dei pentastellati giuliesi che ottennero 5mila voti, cifra tonda tonde e che ora sono riusciti anche ad incrementare. E non aveva candidati giuliesi. Non basta, perché i voti il M5s è andato a conquistarseli soprattutto nelle zone rosse della città a cominciare dalle frazioni di Colleranesco e Case di Trento fino ai voti che sono usciti da dentro i palazzoni dell'Annunziata, dove da sempre il Pci ha investito molto. In tutte le sezioni il Movimento 5 stelle è risultato il primo partito e alle sue spalle lotta aperta tra Lega e il Partito democratico, crollato rispetto alle politiche di riferimento del 2013 e anche nei con fronti del trend nazionale.
La Lega che aveva esordito con un misero 0,13 ora ha conquistato una percentuale del 13,33. Questo il raffronto con il partito democratico: Pd 1959 voti e una percentuale del 14,12 e la Lega 1845 pari al 13,33%. Solo che i democrat nel 2013 erano riusciti a conquistare 3384 suffragi, pari al 23,24%. Liberi e uguali si è attesta sulla stessa percentuale nazionale con 465 voti, pari al 3,36%. Era il partito in cui si sarebbe dovuto candidare il sindaco Mastromauro.
Affranti nei commenti sui sociai i comunisti di una volta a cominciare da Elisa Braca (Potere al Popolo): «Qui è davvero finito tutto». Roseto incassa invece parlamentari . Perde Tomaso Ginoble e Giulio Sottanelli ma ottiene la promozione dell'avvocato Valentina Corneli che era già risultata prima del suo collegio nelle Parlamentarie, cioè le votazioni on-line promosse dal M5s per scegliere i propri deputati e senatori.

Val Vibrata ai pentastellati è di Zennaro il pass per Roma. Mariani out

TORTORETO Movimento 5 Stelle a gonfie vele pure in Val Vibrata. Antonio Zennaro, tortoretano di adozione, è stato eletto parlamentare nell’uninominale con quasi il 41% dei consensi, fatto davvero epocale. Come pure epocale è la risultanza che la Val Vibrata ha un proprio rappresentante nella nuova Camera dei Deputati, dopo la parentesi di Augusto Di Stanislao. Zennaro viene dal Nord, è stato sponsorizzato direttamente dal leader pentastellato Luigi Di Maio e vive da anni a Tortoreto per aver sposato la figlia di un noto imprenditore della zona. È un manager Enasarco, esperto di economia. Ha superato, nel collegio teramano, l’albense Lucrezia Rasicci (Lega, centrodestra) e, ancor più nettamente, Sandro Mariani, che ha preso meno del 19% dei consensi. Il Movimento 5 Stelle può contare su un consigliere comunale a Tortoreto, Riccardo Straccialini, e uno a Martinsicuro, Marco Massetti. E sta affilando le armi per la prossima tornata elettorale di Alba Adriatica, dove in primavera si rinnova il consesso civico. Questo per quel che concerne i Comuni della fascia costiera, ma anche nei centri dell’interno i grillini vanno forte. Segna marcatamente il passo, invece, il Pd, si può dire in caduta libera, nonostante il boom alle ultime regionali di Dino Pepe, eletto con migliaia di voti. Ma - visti gli altri esiti elettorali del Pd - più per forza e credibilità personale dell’ex sindaco di Torano Nuovo che per capacità di aggregazione del partito fulcro del centrosinistra. Il Pd guida soltanto i Comuni di Controguerra e Torano e, in una civica molto eterogenea, Sant’Omero. Tre Comuni su dodici. Decisamente meglio il centrodestra.

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