LANCIANO Risveglio amaro in città all'indomani dell'ufficialità delle nomine degli eletti per Camera e Senato. Nessun candidato lancianese sarà a Roma. Il Pd, partito al governo cittadino e a cui appartiene il sindaco e presidente della Provincia Mario Pupillo, sconta per di più il suo minimo storico (13,90%) e soccombe alla bocciatura nazionale degli elettori e all'ondata travolgente del Movimento 5 Stelle. Una realtà politica che a Lanciano non ha un portavoce ufficiale dato che, per le rigide regole interne della Casaleggio Associati, è autorizzato a parlare in nome e per conto del movimento solo chi è stato eletto. Eppure in città il M5S, in diversi appuntamenti alle urne, ha sempre superato di almeno 2 punti percentuali il dato nazionale, segno che c'è grande fermento e grande aderenza ai temi portati avanti dal movimento fondato da Beppe Grillo. Dalle politiche del 2013 i 5 Stelle, che pure avevano avuto un risultato entusiasmante con il 33% dei voti, sono addirittura arrivati al 40,54% con un candidato vastese di adozione (Carmela Grippa, originaria della provincia di Foggia) che non avevano mai visto né conosciuto. Dunque una base molto forte, quasi granitica, che conta però ancora molto poco in termini di candidature ed eletti. «Si aprirà da subito una fase di confronto, di riflessione e ricostruzione», commenta il segretario del Pd lancianese Rosetta Madonna, «per noi è stato già un successo avere un candidato di Lanciano (l'assessore Marusca Miscia) che abbiamo fortemente sostenuto dopo anni che mancava un'espressione del territorio a Roma. E festeggiamo l'elezione alla Camera di Camillo D'Alessandro, anch'egli del territorio che ha scelto Lanciano come città di adozione. A lui abbiamo chiesto di portare a Roma tre cose: cuore, testa e territorio». E D'Alessandro non tradisce le aspettative. Annuncia l'apertura di una sede proprio a Lanciano «dove dobbiamo dimostrare che finito il vento che ha premiato la lontananza, con l'elezione di candidati lontanissimi e sconosciuti dai territori, c'è la vicinanza con le persone, che è la regola per chi vuol fare politica. Bisogna attivare una riconnessione sentimentale con il Paese», aggiunge il neo deputato, «perché nessuno ci ha contestato di non aver fatto le cose, è mancato forse il contatto umano con la gente». D'Alessandro annuncia anche che si dimetterà da consigliere regionale: al suo posto salirà all'Emiciclo Antonio Innaurato, ex sindaco di Gessopalena e commissario dell'Ater. Entusiasti dei risultati elettorali sono invece i rappresentanti dell'opposizione. «Forza Italia con il 14% è tornato primo partito in città (dopo i 5 Stelle, ndc)», esulta la capogruppo in consiglio Graziella Di Campli, «in controtendenza nazionale ha anche superato la Lega. Merito di una politica fatta tra la gente con persone e donne, soprattutto, che vengono da esperienze politiche e amministrative solide e che ogni giorno si mettono in discussione. Siamo stati premiati dagli elettori anche rispetto al 2011 e questo ci proietta con ancora più entusiasmo alle prossime sfide. Constatiamo», aggiunge la Di Campli, «invece il fallimento totale di questa amministrazione, che non ha saputo fare da traino al voto nazionale. Pur candidando un assessore in carica i risultati sono stati deludenti, segno che i cittadini bocciano questa amministrazione». «L'amministrazione è stata disintegrata dagli elettori», considera Paolo Bomba, capogruppo di Nuova Lanciano, «tanto che l'assessore Miscia, espressione di questo esecutivo, ha preso meno voti del Pd. Ma tutto il centrosinistra ne esce ammaccato: è fermo al 17% mentre il centrodestra è al 34% come coalizione A soli due anni di governo, l'amministrazione Pupillo è al palo».