In extremis, se così si può dire utilizzando una metafora sportiva, L'Aquila ha pescato due parlamentari: Stefania Pezzopane del Pd e Luigi D'Eramo della Lega. La nottata ha portato con sé l'ufficializzazione, affatto scontata per come si erano messi i conteggi. La Pezzopane si sposterà dal Senato alla Camera: è riuscita a strappare un seggio nonostante la debacle del centrosinistra. In realtà il suo posto non è mai stato realmente in discussione, la suspense l'ha creata il ritardo nell'ufficializzazione. E invece, a sorpresa, nel collegio L'Aquila-Teramo la lista di Forza Italia è rimasta a bocca asciutta, lasciando fuori un calibro come l'uscente Paola Pelino, addirittura accreditata per un possibile ruolo di governo. Il gioco dei resti e del metodo d'Hondt ha premiato, nell'ambito del centrodestra, il risultato della Lega.
I COMMENTI
La Pezzopane non ha fatto mancare una dura critica per i risultati, parlando di «tonfo storico» e scaricando Renzi: «A livello regionale avvertivo un forte distacco, una rabbia nei confronti del Partito Democratico di Renzi, una rabbia a volte talmente profonda da non riuscire a risolverla: E questa rabbia non ha trovato soluzione, è diventata voto di protesta e voto di rifiuto contro il Partito Democratico e contro Renzi». Una doppia sottolineatura che non è passata di certo inosservata. «Ho lavorato molto in solitudine in questi anni ha aggiunto al Messaggero ieri - e questo non è un fatto che ho voluto, non c'era un interesse da parte degli altri. Oggi molto è stato fatto, ma ancora ci sono delle cose da portare a termine. Sarà bene cercare di unire le forze per il territorio, al di là di chi sarà nella maggioranza o nell'opposizione. Vedo positivamente che il territorio sia rappresentato in maniera articolata: noi saremo un ruolo diverso, ma sarà molto solido».
QUADRATURA OK
Sempre nella nottata si è avuta la conferma della quadratura che la Lega aveva già ampiamente paventato in sede di scelta delle candidature. E così Luigi D'Eramo diventerà il primo onorevole aquilano della storia del centrodestra. Ovviamente dall'elenco vanno debitamente esclusi quelli di estrazione democristiana e centrista. Un risultato che è frutto sì del boom salviniano a livello nazionale, ma anche e soprattutto di quello cittadino: L'Aquila è il collegio più leghista dell'intero Mezzogiorno, qui il partito è arrivato addirittura al 17,3% cavalcando l'onda italiana ma anche una strutturazione sul territorio molto radicata e, ormai, piuttosto datata. D'Eramo beneficerà di una congiuntura favorevole, comunque pianificata: Giuseppe Bellachioma è stato eletto nel collegio proporzionale Camera L'Aquila-Teramo ed è secondo in quello Chieti-Pescara dove l'eletta sarebbe Silvana Comaroli, vincitrice, però di una sfida all'uninominale nel Cremonese e quindi obbligata dalla legge ad accettare quel seggio; dunque Bellachioma risulta essere eletto anche su Chieti-Pescara e obbligato ad accettare questo seggio per il gioco dei resti minori, anche qui imposto dalle norme. Il posto liberatosi nel collegio L'Aquila-Teramo avrebbe dovuto premiare Simona Bordonali, ma anch'ella ha vinto una sfida all'uninominale nel Milanese. Ecco, dunque, le porte spalancate per Luigi D'Eramo. Il quale, pur entusiasta, ieri si è dovuto tacitare, per ordine di scuderia nazionale. Parlerà oggi, così come gli altri eletti della Lega. Si apre, probabilmente, una mini questione legata alla giunta: bisognerà capire se il suo ruolo da assessore all'Urbanistica, e dunque gravoso, potrà essere portata avanti e, se sì, in che maniera. Non è escluso un avvicendamento.