CHIETI Il M5S si prepara all'assalto del Comune. Con una dote di oltre 11mila voti, quasi il 39%, i grillini sono il primo partito di Chieti: alle elezioni politiche del 4 marzo scorso, in città, il M5S ha preso il doppio di Forza Italia (16,29%) e quasi il triplo del Pd (14%). E ora gli attivisti sono già in azione per formare la lista in vista delle prossime elezioni amministrative. Chieti al voto. Non si sa ancora quando si voterà a Chieti ma, a causa dell'elezione in Senato del presidente della Regione Luciano D'Alfonso (Pd), si potrebbe andare alle urne in anticipo, addirittura tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019: il sindaco di Forza Italia Umberto Di Primio vuole correre per la carica di governatore e non ha mai fatto mistero di questa ambizione. E dopo la vittoria elettorale, il M5S non aspetta altro: «Noi siamo nati pronti», scherza il consigliere comunale Ottavio Argenio, uno di quelli che potrebbe ambire alla carica di sindaco. La previsione. Argenio aveva previsto il trionfo: aveva detto che a Chieti il M5S avrebbe raggiunto il 40% e ci è andato vicino visto che, calcolando anche i voti personali di Daniele Del Grosso, il M5S è arrivato al 38,98%. «Niente è impossibile», continua Argenio con un'ironia che affonda nella forza dei numeri, «anche il 50% e un voto alle prossime comunali». Senza alleati. È ancora presto ma i primi punti fermi del futuro del M5S di Chieti ci sono già: la lista non avrà alleati come consuetudine grillina. Il M5S non cercherà neanche l'appoggio delle liste civiche. E i candidati saranno 32, il massimo consentito, ma non saranno solo gli attivisti cittadini: il M5S si aprirà alla società civile. È questa la vita dettata a livello nazionale e che sarà replicata anche in città: in una delle sue due visite a Chieti, il candidato premier Luigi Di Maio ha incontrato imprenditori e professionisti nella sede di piazza Vico della Camera di commercio. E anche per le comunali i grillini hanno già iniziato a guardarsi intorno alla ricerca di candidati in grado di portare voti e di competere con i portatori di preferenze. Assemblee per il sindaco. Per la scelta del candidato sindaco, per ora, non ci saranno consultazioni via Internet come per il Parlamento e per la Regione: «Non c'è niente di scontato»,avverte Argenio, «neanche la riconferma mia e della consigliera Manuela D'Arcangelo. Di certo prevarrà la logica della scelta democratica». La strada per arrivare a un accordo sul candidato sindaco potrebbe essere quella delle assemblee pubbliche a cui parteciperà anche la consigliera regionale Sara Marcozzi: in base alle prime indiscrezioni, la Marcozzi potrebbe correre ancora per la Regione svolgendo un ruolo di "supervisore" per il Comune. «Più consenso». «In questi mesi», commenta Argenio, «abbiamo assistito a una crescita del consenso: il nostro gruppo è cresciuto e quello dato al M5S non è più un voto di protesta ma un voto convinto che trae la sua forza anche dal lavoro fatto sul territorio». Commissione d'inchiesta. E ora i grillini rilanciano l'attacco sul Comune senza soldi a fronte di un buco da 15 milioni di euro: «Vogliamo una commissione d'inchiesta sui conti dell'amministrazione», dice Argenio, «abbiamo presentato la richiesta da portare in consiglio comunale lo scorso 12 novembre ma, a distanza di 4 mesi, nessuno ha inserito il caso all'ordine del giorno. È necessario fare chiarezza perché c'è estremo bisogno di sapere come stanno davvero le cose». Il M5S vuole conoscere i dati sui tributi pagati e non pagati: Di Primio ha parlato di troppi evasori che non pagano le tasse comunali scaricando sulla Teateservizi la responsabilità della mancata riscossione. Il sindaco ha annunciato che potrebbe affidare il servizio all'Agenzia delle Entrate riscossione. «Ma su questo non si può andare alla cieca», dice Argenio, «vogliamo sapere quanto incassa la Teateservizi e qual è la capacità di riscossione. I numeri potrebbero spiegare tante cose».