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Pescara, 24/07/2024
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Data: 08/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
«Aumentate le violenze». La denuncia delle donne. Nel 2017 i femminicidi sono stati 121. Crescono gli stalking, spesso di ex partner. Oltre il 12% afferma di avere subito condotte vessatorie reiterate nel tempo. «Unite contro la violenza». Marinella Sclocco esponente di Leu lancia il suo appello

ROMA Otto intervistate su dieci pensano che siano in aumento violenze e stalking sulle donne e il 12,6% dice di aver subito condotte vessatorie reiterate nel tempo. Lo indica un'indagine Eurispes, diffusa in occasione dell'8 marzo, che si sofferma anche su altri aspetti dell'universo femminile come le abitudini di spesa e la chirurgia estetica. E la Polizia di Stato, attraverso la rivista Polizia Moderna, ha fatto un bilancio sulle iniziative a tutela delle donne vittime di violenza: negli ultimi dieci anni gli omicidi delle donne sono calati del 20%, passando da 150 a 121. Ma l'incidenza delle vittime di genere femminile sul numero totale degli omicidi è aumentata di ben dieci punti dal 2007 ad oggi: dal 24% del totale al 34%. STALKER È EX PARTNER PER UNA DONNA SU 3 - Lo stalker in un caso su tre è l'ex partner, nel 17% un conoscente e il 14,3% delle volte un collega. Il 4,3% delle donne indica, invece, come «persecutore» il proprio attuale marito, compagno o fidanzato. Sette volte su dieci l'atteggiamento vessatorio ha la forma di un messaggio o di telefonate ripetute, nel 58,5% dei casi si esplica attraverso insulti, il 48,6% delle intervistate parla di diffusione di affermazioni diffamatorie e oltraggiose, quattro su dieci sono state costrette a subire appostamenti, pedinamenti e minacce, il 23% danni a cose di proprietà. Ha subito aggressioni fisiche il 17% delle vittime di stalker e una identica percentuale riferisce di molestie rivolte alla famiglia o agli animali della vittima. CHIRURGIA ESTETICA PER 17% DONNE - Passando alla chirurgia estetica, 17 italiane su 100 hanno modificato il loro corpo ricorrendo al bisturi; di queste, due su cento lo hanno fatto più di una volta. E sono soprattutto le giovanissime fra i 18 e i 24 anni a cedere al «ritocchino»: più di una ragazza su cinque (21,4%). Sono soprattutto le italiane del Nord (Nord-Est 26,7% e Nord-Ovest 19,5%) a farlo. Quelle del Sud rimangono nel 95,2% dei casi più fedeli al loro aspetto naturale. Sette donne su dieci si sono presentate dal chirurgo perché insoddisfatte della loro immagine naturale: in particolare, il 40,4% ha spiegato di aver voluto «migliorare il proprio aspetto», il 28,7% di aver sentito la necessità di «correggere un difetto». Poco meno di una su dieci (9,6) ha confessato di aver voluto «ridurre i segni dell'età» e il 21,3% si è sottoposta a un intervento in seguito a incidente o malattia. UNA SU 4 HA SPESO DI PIÙ PER BELLEZZA - Oltre un quarto delle italiane ha poi confessato di aver investito di più nella bellezza e nella cura, tra estetista, parrucchiere, profumeria. E a spendere di meno e a dover affrontare maggior difficoltà economiche sono le donne che lavorano con partita Iva: solo il 16% infatti si è concesso questo tipo di investimento, rispetto al 35,3% di chi ha un contratto a tempo determinato e al 34,3% delle donne che hanno un contratto di lavoro atipico. Non tramonta, inoltre, la passione femminile per i vestiti: una su quattro ha speso di più per l'outfit rispetto agli scorsi anni; la classe delle 18-24enni è quella che più delle altre ha incrementato il budget da destinare a questo tipo di shopping.

«Unite contro la violenza». Marinella Sclocco esponente di Leu lancia il suo appello

PESCARA Celebrare le donne nella giornata a loro dedicata, cogliendo l'occasione per fare il punto sulla condizione femminile e riflettere sulle opportunità future: è questo l'obiettivo dell'assessore regionale di LeU Marinella Sclocco, che non ha partecipato come candidata alle elezioni politiche che in Abruzzo hanno riservato al partito di Grasso soddisfazioni inferiori a quelle attese. «La Giornata internazionale della donna, deve essere un'opportunità per ricordarsi che dobbiamo ancora lavorare molto affinché il nostro potenziale si realizzi e si traduca in ricchezza e crescita per le comunità. Questo giorno è sicuramente un'occasione importante per osservare i passi in avanti, ma anche e soprattutto per capire quanta strada dobbiamo ancora percorrere». Per Sclocco le donne di oggi hanno una vita diversa rispetto a quella delle mamme, ma non riescono ancora a esprimere tutte le potenzialità. «In Abruzzo, abbiamo dimostrato un impegno concreto contro le discriminazioni e le violenze, ma è necessario continuare in questa direzione. Abbiamo una rete forte, composta di centri antiviolenza e case rifugio, che interagiscono e cooperano per arrivare in tempo ed evitare stragi come quella di Latina. E per sostenere questa rete dobbiamo tutti sentirci chiamati in causa».

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