PESCARA Nessuno stallo istituzionale, nessuna vacatio, perché la Regione comincerà a lavorare a "scartamento ridotto", assicurando l'ordinaria amministrazione, solo dopo le dimissioni di D'Alfonso e la convocazione delle nuove elezioni. A ribadirlo, ieri, in una conferenza stampa, il consigliere regionale-deputato Camillo D'Alessandro, l'assessore alla sanità Silvio Paolucci, il capogruppo Pd Sandro Mariani, e il consigliere Donato Monticelli.
LA TESI DEL PD. Il Pd, dunque, fa quadrato sulla tesi sostenuta da D'Alfonso, secondo il quale il termine per l'incompatibilità (e quindi per le dimissioni dalla presidenza della Regione), comincia a decorrere solo dalla convalida a senatore da parte della Giunta per le elezioni del Senato. «Per chiarire anche sui dubbi posti dall'opposizione per la governabilità regionale», ha detto D'Alessandro, « accadrà che il governo regionale continuerà a governare fino a quando lo stabilisce la legge perché le sue dimissioni non saranno stabilite da noi, ma proprio dalla legge che prevede due passaggi: la proclamazione nei prossimi giorni, il 23 marzo la prima seduta, e poi la convalida che avviene dopo l'elezione dei presidenti di Camera e Senato, quando sono state elette le Commissioni e tra queste anche la Giunta per il Regolamento. L'istante dopo D'Alfonso si dimetterà. Non possiamo prendere lezioni dal centrodestra che cinque anni fa allungò la legislatura scaduta di sei mesi. Qui non si tratta di allungare la legislatura scaduta, cosa che invece fecero loro, ma di aspettare i termini previsti dalla legge».
BORDATA AL M5S. «Tra l'alto», ha aggiunto D'Alessandro, «è surreale che da un lato i 5 stelle bombardano l'Abruzzo con le peggiori riflessioni di chi ha vinto e si sente forte, e a livello nazionale ci chiedono voti per governare. È una chiara speculazione».
CLIMA SURREALE. L'assessore regionale Silvio Paolucci ha osservato che che «appare surreale sentirsi dire di voler allungare il governo regionale da chi poi lo fece veramente, così come di chi parla di ordinaria amministrazione.In merito poi a questo argomento, dobbiamo ricordare che il presidente della Regione, fino a quando resterà in carica, Giunta e Consiglio avranno pieni poteri. Nel momento in cui sceglierà il Senato, dimettendosi, la Regione sarà guidata dal vice presidente che convocherà le elezioni. A fine legislatura, nel periodo che va dalla convocazione delle elezioni al voto, si va in ordinaria amministrazione. Lo dice la legge».
TRANQUILLITÀ. Il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale Mariani ha voluto lanciare «un messaggio di tranquillità a tutti gli abruzzesi, sul fatto che le attività regionali andranno avanti. Da capogruppo del Pd dico che sarà nostro dovere far proseguire il lavoro nella sua massima regolarità». (a.bag.)