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Pescara, 24/07/2024
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Data: 10/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Pronto il ricorso per dire no alla centrale. La Valle Peligna insorge dopo il via libera del Ministero. La Regione al Tar, il sindaco Casini: «La nostra battaglia va avanti»

SULMONA All'indomani della decisione del ministero dello Sviluppo di autorizzare in maniera definitiva la realizzazione a Sulmona della centrale di compressione a servizio del metanodotto Brindisi Minerbio, si alza il grido di protesta dei cittadini, ma anche della politica. Tutti contestano il provvedimento del Mise, annunciando ricorsi al Tar per bloccare l'opera. LA RABBIA DEL SINDACO. La prima a scendere sul piede di guerra è il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, che fin dal suo insediamento lotta contro la realizzazione dell'opera, arrivando anche a rassegnare le dimissioni all'indomani della delibera del 22 dicembre scorso con cui il Consiglio dei ministri dava il via libera al Mise per la firma del decreto. «Non ci arrendiamo e ora più che mai continuiamo la battaglia su tutti i fronti contro la realizzazione della centrale Snam a Sulmona», ha tuonato ieri mattina subito dopo aver appreso la novità. «Attendiamo la formazione del nuovo Governo, noi non arretreremo di un solo passo, continuando a dire no, lottando con tutti i mezzi a disposizione anche contro la realizzazione del metanodotto nei nostri territori a forte rischio sismico». LA REGIONE. Per il sottosegretario alla Presidenza della giunta regionale Mario Mazzocca il decreto invece, non è una sorpresa. «È un provvedimento atteso, tra l'altro assunto dal Mise nel penultimo giorno utile e sul quale eravamo già preparati a opporci in via giudiziaria con la predisposizione dei ricorsi al Tar Lazio. Pertanto, per noi non cambia nulla se non il mantenere insediato in maniera permanente questo tavolo a cui partecipano a pieno titolo anche le rappresentanze dei territori, non solo quelle istituzionali ma anche comitati e associazioni, poiché riteniamo che la questione sia dirimente per le strategie di sviluppo che si intendono dare al nostro territorio anche e soprattutto da parte del governo centrale». I RISCHI. «Costernazione», è quella di Leandro Bracco, consigliere regionale, che nella sua nota parla delle bellezze di Sulmona e dei rischi di un eventuale sisma con centrale al seguito. Ricorda il terremoto del 1706: «Un terremoto di magnitudo 6.6 sconquassa la Valle Peligna. Sulmona è rasa al suolo. La "Siena d'Abruzzo" non c'è più. I morti sono mille. Morte e distruzione di tre secoli fa, una storia dimenticata, ma a comandare è la natura». Dalla costernazione alla preoccupazione il passo è breve, sottolinea il consigliere, «a pagarne le conseguenze saranno migliaia di cittadini la cui serenità, in teoria doverosa, sarà solo un ricordo»GLI STUDENTI. Contrari alla centrale anche i ragazzi del movimento studentesco di Sulmona che contesta l'accordo tra Miur e Snam sulle iniziative di Alternanza scuola-lavoro avviate dalla multinazionale. «Non vogliamo diventare le pedine che una qualsiasi multinazionale è capace di muovere a suo piacimento», affermano, «abbiamo bisogno di una formazione coerente e che possa proiettarci verso il mondo del lavoro». LA MANIFESTAZIONE. Il coordinamento No Hub del gas Abruzzo in una nota annuncia la mobilitazione per oggi, a Pescara, davanti alla Prefettura. «L'approvazione definitiva della Centrale Snam di Case Pente a Sulmona è una vera e propria sfida alla comunità abruzzese e alla democrazia», dicono gli attivisti.PAROLA ALLA SNAM. I lavori di costruzione della centrale, come ha detto ieri a il Centro la multinazionale dell'energia, dovranno iniziare «entro due anni salvo motivate richieste di proroga, e concludersi entro tre anni dal loro inizio». La Snam assicura che l'avvio «sarà preceduto dall'esecuzione delle attività previste dalle prescrizioni del decreto di Via» e che in accordo con gli enti competenti, avvierà «il monitoraggio delle emissioni e del rumore. Saranno realizzate, a Sulmona, centraline di rilevamento delle emissioni atmosferiche. Snam si impegna a utilizzare i sistemi di combustione e abbattimento delle emissioni previsti dalle migliori tecnologie disponibili» e«continuerà a dialogare in modo trasparente e aperto con la popolazione e le istituzioni abruzzesi».

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