PESCARA Tre parole per tracciare l'identikit del candidato ideale di Forza Italia: giovane imprenditore 4.0. Praticamente Antonio Martino che, eletto all'Aquila all'uninominale Camera, ha sconfitto l'ondata 5 Stelle con un eloquente 42 per cento. Lo è più di Gaetano Quagliariello, capitano di lungo corso che non è ancora ufficialmente nel partito di Berlusconi, ma lo sarà a breve, e di Gianfranco Rotondi, che ha vinto le sue elezioni svolgendo un ruolo di ponte o cerniera tra passato e presente.Quindi è il pescarese Martino, fondatore di una Holding eclettica, il protagonista della conferenza stampa convocata ieri mattina a Pescara dal coordinatore regionale eletto al Senato, Nazario Pagano, per tracciare l'analisi del voto in Abruzzo, presentare se stesso e gli altri eletti, ringraziare gli sconfitti, rifilare una mazzata (politicamente parlando), a Luciano D'Alfonso, archiviare il capitolo 4 marzo e, soprattutto, aprire la partita delle regionali.Così alla domanda tendenziosa se, nella stanza della conferenza stampa piena anche di politici, ci fosse anche il candidato di Forza Italia per il dopo d'Alfonso, lui risponde: «Ce n'è più di uno possibile», facendo impettire Umberto Di Primio e Mauro Febbo presenti tra gli altri.Altri tra cui Emilia De Matteo, Maurizio Brucchi, Lorenzo Sospiri e Rita Ettore, cioè non candidati o sconfitti che Pagano ha chiamato a rapporto in quella stanza di via Raffaello, alle 9 di ieri, per analizzare il voto e studiare strategie. «Il candidato governatore sarà scelto dalla coalizione», si affretta a dire. Ma quando si tratta di dare la parola agli eletti, Pagano la cede subito a Martino. Che se la prende per sottolineare che il suo 42 per cento è un risultato che ha valenza nazionale; che lui è un volto inedito perché pescato fuori dal mondo della politica, e che la prerogativa vincente è quella della competenza, nel suo caso imprenditoriale, e conclude: «Questa è la strada» strappando l'applauso e il sorriso soddisfatto di Pagano.Che cosa vuol dire? Può significare che, per Forza Italia, l'Abruzzo è un laboratorio politico utile, molto utile, a livello nazionale per scoprire l'antidoto ai 5 Stelle. È presto per dirlo, ma Martino ha le caratteristiche e l'identikit del candidato ideale alle regionali dopo che, soprattutto grazie a lui, le politiche, secondo Pagano, non hanno sancito l'imbattibilità dei 5 Stelle. L'analisi del voto fatta dal coordinatore infatti è infatti lapidaria: «D'Alfonso ha fatto vincere il Movimento 5 Stelle», afferma Pagano che ricorre a un sillogismo per dimostrarlo: Forza Italia, in Abruzzo, ha superato la Lega ed è il secondo partito; il centrodestra è cresciuto di 66mila voti facendo segnare il quinto migliore risultato d'Italia, subito dopo le performance del Nord; il centrosinistra, grazie alla campagna personalistica di D'Alfonso, è crollato; il Pd ha perso 9 punti che corrispondono a quelli traslocati nel M5S. Tirando le somme: è solo colpa di D'Alfonso. Una colpa che, secondo Pagano, spiega anche la sconfitta del centrodestra nel Chietino. Solo luci e poche ombre quindi per Forza Italia che, per bocca di Rotondi, definisce Paola Pelino vincitrice morale. Ma non fa cenno al risultato pescarese di Guerino Testa, una sorta di tabù, mentre il diretto interessato tiene alla stessa ora una conferenza stampa altrove.Sì, solo luci e qualche ombra per Pagano, come quella di dover attendere per il passaggio da lui annunciato in Forza Italia di Quagliariello che invece dice: «La prossima settimana consulterò gli organi del mio partito e soprattutto gli altri tre eletti al Senato, e prenderemo una posizione in merito all'iscrizione a gruppi parlamentari, dopo anche una interlocuzione a livello nazionale con le altre forze del centrodestra. Questa la procedura che intendo seguire sia a livello formale che sostanziale». Il passaggio rinviato. Ma è solo una questione di tempo.