PESCARA Non chiamatele dimissioni vere e proprie ma una presa di coscienza della sconfitta accompagnata da una proposta di dimettersi dalla segretaria regionale del Pd. La decisione finale, infatti, è rimessa nelle mani dell'assemblea. Si attendeva da giorni una presa d'atto da parte di Marco Rapino, segretario regionale del partito del governatore Luciano D'Alfonso, che ieri si è palesata sotto forma di "quasi dimissioni".«Nel voltare pagina», scrive Rapino, «ritengo sia opportuno rimettere il mio mandato a disposizione della comunità del Pd d'Abruzzo. Durante la riunione di ieri pomeriggio (venerdì, ndr) la segreteria regionale tutta ha deciso di condividere questa mia decisione e di invitare anche le quattro segreterie provinciali a seguire lo stesso percorso». Alla proposta di dimissione dei vertici regionali in blocca, quindi, si aggiunge l'invito rivolto ai provinciali. La riunione catartica della Segreteria regionale del Pd Abruzzo che ha affrontato la discussione sull'analisi del voto del 4 marzo, in parole semplici su quel poco più del 13 per cento da minimo storico in Abruzzo, è stata aperta da Rapino che ha affermato: «La sconfitta è stata netta e chiara. Il dato che abbiamo di fronte deve indurci ad una forte riflessione e non farci entrare in discussioni tattiche che le persone continuerebbero a non comprendere. Serve un partito grande come il Pd, un partito in grado di tornare fra la gente, di riaprirsi al confronto vero con la società civile. È questo che i cittadini si aspettano da noi, ed è questo quelle che dobbiamo fare. Ho già avuto modo di dire che non c'è un destino personale da difendere, ma solo quello collettivo da ricostruire. Lo dobbiamo ai nostri elettori e a chi crede ancora nel nostro progetto politico, che invitiamo a gran voce a tornare a discutere e a confrontarsi con noi per poter ripartire insieme». Parole, queste di Rapino, che sembrano prendere le distanza da D'Alfonso, ma che finiscono proprio per aiutare il governatore-senatore. E' infatti Rapino ad accollarsi l'onta della consistente sconfitta. E, gettando la spugna, di fatto ora impedisce al partito di pronunciarsi a breve sulla scelta di D'Alfonso di mantenere i due posti, in Regione e al Senato. I prossimi passaggi: l'analisi del voto deve partire dagli organismi provinciali e poi in direzione regionale, infine verrà convocata anche l'assemblea regionale. Così il Pd prova a ricostruirsi dal basso.