PESCARA«Un giorno sono tesserati con Forza Italia, il giorno dopo con Ncd e magari la settimana dopo tornano in Forza Italia. Altri invece preferiscono presentarsi con "liste civiche" per poi tesserarsi con il Pd e, se conviene, rinnegare la tessera a giorni alterni. Siamo stanchi di questo modo irresponsabile di fare politica». Sara Marcozzi si affida a Facebook per lanciare la campagna elettorale dei 5 Stelle alle comunali e alle regionali. L'attacco del movimento sembra impietoso ed è rivolto «agli gli imbullonati alle poltrone» e alla «sindrome dei sindaci al secondo mandato». La consigliera regionale invita a guardare in faccia i protagonisti della scena politica regionale: «Sono le stesse facce da 20 anni a questa parte», dice, «si scambiano solo le poltrone, da sindaco a presidente di provincia, da consigliere regionale a parlamentare e viceversa. Una corsa incessante per la loro carriera personale, altro che interesse della cosa pubblica».Ma la critica sostanziale dei 5 Stelle è riferita a chi non mantiene il patto del mandato elettorale e che, dopo essere stato eletto al Comune o alla Regione, lo interrompe a metà del tempo per candidarsi a incarchi più prestigiosi. Riflessioni si da cui si intuisce già da adesso la strategia pentastellata per le lezioni che l'Abruzzo si troverà ad affrontare nel 2018 a livello comunale e di Regione. Marcozzi e suoi, in parole semplici, daranno la caccia ai sindaci che «tradiscono l'ultima mandato», oppure agli «incalliti della poltrona» e ai «professionisti della politica», che «antepongono i propri interessi personali alle esigenze della collettività». In tutti questi casi, secondo i 5 Stelle, gli italiani, il 4 marzo scorso, «hanno già alzato un brillante cartellino giallo».