ORTONA Tutto fermo in attesa di soluzioni alternative, con il Comune di Ortona vigile sui prossimi scenari e pronto anche ad azioni legali qualora ce ne fosse bisogno. La telenovela dragaggio continua a tenere banco: gli ultimi aggiornamenti riguardano le comunicazioni arrivate dalla presidenza del Consiglio dei ministri, che ha sospeso il procedimento di opposizione presentato dal consorzio Torre del Cerrano dato l'intervento della Regione che, a sua volta, ha sospeso l'autorizzazione alla deposizione delle sabbie ricavate dall'escavazione dei fondali nelle acque non lontane dalla stessa Torre del Cerrano. Si aspettano, dunque, le nuove indicazioni della Regione su dove debbano essere depositati i sedimenti marini, una soluzione condivisa che possa accontentare tutti. Il sindaco di Ortona, Leo Castiglione, è stato chiaro: «Abbiamo sempre posto particolare attenzione alla tutela dell'ambiente, tanto che ci siamo avvalsi di specifiche relazioni e abbiamo proposto un gruppo di monitoraggio per questo specifico tema», ribadisce. «Se c'è una soluzione alternativa in grado di far stare più tranquilli anche i Comuni che hanno espresso i propri dubbi, ne siamo felici, l'importante però è che il tutto non vada ad inficiare il progetto e quindi il dragaggio, un'occasione che Ortona non può perdere». Il rischio da scongiurare, infatti, è che i cambiamenti vadano ad invalidare il bando: «Se dovesse presentarsi questa eventualità, siamo pronti ad intervenire per vie legali» ha fatto sapere Castiglione.Intanto negli ultimi giorni si è tenuta una nuova conferenza dei servizi: tema di confronto è stato in particolar modo il materiale da trasportare in discarica. L'incontro si è concluso con l'accordo ad aggiornarsi a nuova data dopo aver approfondito alcune questioni tecniche. Sul tema dragaggio, nel frattempo, intervengono anche gli esperti in portualità Antonio Nervegna ed Euclide Di Pretoro che hanno sottolineato come durante una delle lezioni del corso di Economia del mare di cui sono i coordinatori, «le grandi aziende del territorio tra le quali De Cecco, Amadori, Casillo, Oma hanno richiesto a gran voce l'avvio dei lavori di dragaggio per migliorare il trasporto delle merci via mare. Contiamo su una soluzione rapida da parte della Regione», auspicano Nervegna e Di Pretoro, «poiché ogni giorno che passa è un costo in più e una opportunità in meno per l'economia dell'Abruzzo e per l'occupazione, soprattutto dei giovani».Un'accelerata alla concretizzazione dell'opera è invocata, infine, da Confindustria Chieti Pescara: «Le escavazioni, in un paese normale, sono interventi di manutenzione ordinaria dei porti, e andrebbero effettuate annualmente attraverso un'apposita programmazione in grado di evitare interventi straordinari ed emergenziali», dicono dalla Confederazione degli industriali del comprensorio. «Non si comprendono, quindi, le ragioni pretestuose di alcune municipalità e associazioni dove chiamano "fanghi" le sabbie e "rifiuti" le sabbie A2 che, per legge, sono considerate risorse».