PESCARA Giuliano Diodati ha accettato l'offerta del sindaco di rientrare in giunta. Da domani, dopo una conferenza stampa per ufficializzare la sua nomina, tornerà al lavoro in Comune. E il compito che lo aspetta non è semplice, perché l'assessore, oltre alle deleghe che già aveva un anno e mezzo fa al bilancio, ai tributi e allo sport, avrà anche il traffico, ossia l'incarico che ha portato il suo predecessore Stefano Matteucci Civitarese a dimettersi dopo essere stato sconfessato dal sindaco sul senso unico di corso Vittorio.Ieri mattina, Diodati si è presentato nell'ufficio di Marco Alessandrini per comunicargli la sua risposta, ma non è bastato un breve colloquio per rappacificarsi con il sindaco che lo aveva estromesso il 24 agosto 2017 per far posto a Gianni Teodoro. L'assessore è tornato da lui poco prima di pranzo per avere informazioni sugli obiettivi che si è prefissata l'amministrazione per questo ultimo anno di consiliatura e su quali saranno i suoi spazi di manovra come assessore. Diodati non vede l'ora di riprendere in mano il progetto dello stadio, portato avanti nel frattempo da Civitarese.Assessore, perché ha deciso di accettare l'offerta del sindaco?«In primo luogo, perché credo che il mio percorso si sia esaurito in maniera traumatica un anno e mezzo fa e per questo non ho potuto portare a compimento il mio percorso. Poi, perché le persone che mi sono vicino mi hanno spinto a rientrare».Chi sono queste persone? «Io frequento un bel gruppo di persone. Giovedì scorso, sono stato a cena con loro, in tutto 25 persone che mi sono state vicino politicamente, aiutandomi anche nel percorso per creare una nuova lista civica di centrosinistra».Questo significa che lei non rientrerà nel Pd, da cui si è autospeso in polemica con i vertici locali?«Sono sospeso dal Pd in attesa di vedere cosa succederà. Io penso che debbano venire a galla delle responsabilità da parte delle segreterie regionale, provinciale e comunale. Dopo una sconfitta elettorale così pesante, credo che sia necessario un ragionamento che coinvolga tutte le segreterie. Se si è dimesso il segretario nazionale, credo che a cascata debbano farlo tutti i segretari. Non voglio comunque mettere bocca su ciò che si debba fare, visto che sono sospeso».La lista civica le servirà per candidarsi?«Sto creando questa lista civica perché i partiti tradizionali sono in difficoltà e credo che il civismo sia il futuro. Questa lista, in appoggio al centrosinistra, potrebbe correre alle prossime regionali e comunali. Non escludo una mia candidatura alle regionali, credo che sia il giusto percorso dopo aver fatto due consiliature in Comune».Ora, in Comune, potrà riprendere in mano il progetto del nuovo stadio.«Sì, è la cosa che più mi attrae. Riprenderò il progetto del nuovo stadio e della cittadella dello sport di Civitarese, che ringrazio. Ci sono però delle cose che vanno riviste. Non si può pensare a un progetto faraonico e lasciare come una cattedrale nel deserto lo stadio Adriatico. Bisogna studiare cosa farci. Sono sempre stato favorevole a riqualificare lo stadio attuale».Avrà anche una delega rischiosa, quella al traffico?«Stiamo valutando questa possibilità. Per me sarebbe una sfida. Io in questa città ci vivo da 58 anni e credo di percepire cosa sia necessario. Ogni scelta sarà concordata con cittadini e categorie, dobbiamo anche tenere conto di chi ogni giorno deve andare a lavorare con l'auto».Non la imbarazza tornare in Comune?«Mi imbarazza molto, ma devo riconoscere che il sindaco ha fatto un atto di umiltà nel richiamarmi».