L'AQUILA - "Il Consiglio regionale tornerà operativo martedi prossimo e deve continuare a fare il suo lavoro, varare buone leggi, a vantaggio di tutti i cittadini. Invito tutti ad abbassare i toni".
Frase dette con l'aplomb istituzionale che si conviene, da parte del presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, Partito democratico, intervistato da AbruzzoWeb, in cui il presidente ricordache la pausa dei lavori del Consiglio regionale, decisa nel periodo elettorale il 25 gennaio, non senza polemiche, terminerà martedi 13 marzo.
Già fissata giovedi 15 marzo alle 11 la riunione congiunta della Terza e Quarta Commissione per esaminare le modifiche ed integrazioni alla "Legge Europea regionale 2016" e la modifica al progetto di legge sull'apicoltura.
A seguire, nella Prima Commisione Bilancio alle ore 14.30 di giovedi discuterà del progetto di legge sulla Nuova Pescara e della legge per L'Aquila Capoluogo e delle modifiche alla legge regionale "Norme per il sostegno alle piccole imprese operanti nei territori della Regione interessati dagli eventi sismici del 2016 e 20'17", più altri provvedimenti.
Dovrebbe essere convocata subito la riunione dei capigruppo a cui spetta di fissare la data del prossima seduta di consiglio.
Parole che intanto assumono un significato particolare, quelle di Di Pangrazio, dopo il voto del 4 marzo, con il suo terremoto politico, che ha provocato il trionfo anche in Abruzzo del Movimento 5 stelle e del centrodestra e il concomitante tracollo del Partito democratico.
Nei giorni in cui il presidente della Regione Luciano D'Alfonso è sotto assedio, eletto al Senato per il Pd, dovrà dimettersi dalla carica di presidente, essendo i due ruoli incompatibili, avendo già dichiarato D'Alfonso che andrà a fare il senatore.
Movimento 5 stelle, Lega, Forza Italia e anche qualche esponente del centrosinistra chiedono però a gran voce che lo faccia immediatamente, senza temporeggiare, in modo tale che si possa andare a votare in Abruzzo entro tre mesi, come impone la legge, dunque in teoria anche entro giugno-luglio.
Senza attendere per dimettersi nemmeno la convalida degli eletti da parte del Senato, che dovrebbe arrivare non prima di settembre, e con il voto regionale che potrebbe a quel punto slittare a fine anno.
"Sulle tempistiche delle dimissioni di D'Alfonso - ribadisce anche Di Pangrazio - va fatta una distinzione di fondo: il voto politico è un voto per formare il governo nazionale, la Regione Abruzzo deve continuare a fare il suo lavoro e la date delle prossime elezioni saranno fisate in base a ciò che prevede la normativa e l'ordinamento, al quale noi siamo sottoposti. Normativa che prevede il rispetto delle istituzioni e il rispetto delle persone".
Insomma, Di Pangrazio ribadisce quello che sia D'Alfonso che il gruppo del Pd, in una recente conferenza stampa a Pescara hanno sostenuto: inutile fare polemiche pretestuose, bisogna rispettare le tempistiche della convalida degli eletti, come previsto dalla legge.
Di Pangrazio auspica però che il Consiglio, da lui presieduto, non diventi un campo di battaglia nell'ultimo scampolo di legislatura.
"Questo è un tempo in cui - spiega ad AbruzzoWeb - più si stemperiamo i conflitti, più i cittadini ne beneficiano. Serve un grande rispetto per le istituzioni, oltre a un grande rispetto tra loro dei rappresentanti delle istituzioni. Spero si trovi la pace e si abbassino i toni. Spingiamo sulle buone pratiche. Il Consiglio deve continuare a varare fino all'ultimo buone leggi, nell'interesse dei cittadini che rappresenta".
Anche in Abruzzo Di Pagrazio rivendica che "il Pd ha una grande storia, il governo uscente ha fatto tante cose buone, e anche in Abruzzo questo è avvenuto. Credo che il Pd debba ancor di più lavorare sui temi, e deve tornare nei territori, e con umiltà, in mezzo alla gente".