ROMA Maggioranza gialloverde per eleggere i presidenti delle Camere. Anche il candidato premier della coalizione di centrodestra Matteo Salvini, ora, la vede. Con mille distinguo, certo. «No a paparacchi o minestroni», dice il segretario del Carroccio. Non è una maggioranza politica in ottica di governo, proprio come diceva il M5S giorni fa. Ma intanto è un agglomerato numerico che potrebbe diventare maggioranza politica quando e se servirà.
NO A INTESE
Sulle presidenze di Camera e Senato «fare il contrario di quello che gli italiani hanno scelto la settimana scorsa sarebbe una follia. Ci sono due forze politiche che hanno vinto le elezioni... Non penso sia tanto difficile intuire con chi si ragiona», così Salvini accoglie il risultato del M5S. Ma chiude a qualsiasi ipotesi di intesa con loro. Il governo che proverà a costruire la coalizione di centrodestra non prevede larghe intese manemmeno un passo indietro di Matteo Salvini che, come da accordi precedenti, rimane il candidato premier in quanto leader della forza politica più votata al'interno della coalizione.
E i pentastellati che fanno? Danno una variante evangelica del rosario brandito da Salvini a Milano. Dal governo di programma al governo di tregua. Questa è l'ultima proposta governativa che arriva dai vescovi e che Luigi Di Maio fa sua. Il leader M5S comincia a temere il logorio del Movimento. Se in un primo momento i pentastellati si sono affacciati alla finestra, in attesa, a guardare quello che succede fuori, ora scendono precipitosamente le scale per uscire in strada e siglare una pax con gli altri partiti, con «chi ci sta», come hanno sempre detto.
«Politica vuol dire realizzare ed è a questo che tutte le forze politiche sono state chiamate dai cittadini con il voto», cita Alcide De Gasperi, il capo politico M5S, e rilancia per l'ennesima volta i suoi punti programmatici: «eliminazione della povertà con la misura del Reddito di Cittadinanza che è presente in tutta Europa tranne che in Italia e in Grecia, una manovra fiscale shock per creare lavoro, perché le tasse alle imprese sono le più alte del Continente, e finalmente un welfare alle famiglie».
Si allargano sempre di più le maglie delle proposte di Di Maio. Segno che si fatica sempre di più a trovare una maggioranza.
Senza contare che il gruppo parlamentare pentastellato rischia di ridursi ulteriormente dopo l'espulsione dei furbetti del bonifico che sono stati eletti ma avevano promesso di dimettersi. In realtà andranno al gruppo Misto, una compagine molto esposta alle sirene del centrodestra. E al Misto rischia di finirci anche una senatrice M5S neoeletta a Latina: Marinella Pacifico. È stata infatti segnalata ai probiviri per alcune sue dichiarazioni pubblicate nei mesi scorsi sui social, alcuni post su facebook dal tono free-vax («Non abbiamo bisogno di vaccini ma di uno stile di vita sano»), un post in cui la pentastellata definisce Roberto Saviano «un massone» e un altro, dello scorso dicembre, in cui dà della «sionista» alla presidente della Camera Laura Boldrini.