PESCARA. «Per me questo è un 'semestre bianco' che può durare anche più di un semestre, che può diventare un trimestre o anche meno. Dipende dalla condotta dei singoli».
Parole del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, eletto senatore della Repubblica con il Pd alle ultime elezioni del 4 marzo, sui tempi della Giunta regionale.
Dopo la lettera di Di Matteo e Gerosolimo, critici, criticissimi, pronti ad abbandonare la nave in affondamento, la giunta potrebbe perdere altri pezzi.
Mazzocca e Sclocco ammettono che il momento di riflessione c’è perchè il risultato uscito dalle urne decreterebbe il fallimento del lavoro fatto negli ultimi mesi in Regione.
Anche in questo caso i malumori esistono da tempo e l’assessore al Sociale, proprio come Di Matteo e Gerosolimo, dall’inizio dell’anno è stata sempre più assente quando si trattava di votare le delibere fondamentali.
Il governatore ha tenuto a dire, in una conferenza stampa sui fondi contro il dissesto idrogeologico, che ha indossato il vestito del Senato, per fare intendere il suo nuovo impegno.
«Da lunedì - ha detto - lavorerò molto al Senato. Due giorni fa sono stato a parlare con il vice segretario generale e da lunedì comincia un lavoro intenso che riguarderà l'Abruzzo dal Senato e dai ministeri. Aumenterà il mio impegno a Roma e crescerà l'impegno del vicepresidente della Giunta regionale Lolli». «Personalmente - ha aggiunto D'Alfonso - mi sono rimesso a studiare facendo in modo che l'incarico di Senatore io lo possa usare al più alto livello possibile a favore dell'Abruzzo e dei cittadini».
SERVE RIFLESSIONE
Secondo il governatore dell'Abruzzo «ci vuole una grande riflessione che duri sei-otto mesi ma su strutture di fondo dell'offerta politica e dell'offerta culturale».
«Il Pd - ha proseguito D'Alfonso - ha perso 70 mila voti. Gli altri partiti ne hanno persi tanti nel centrodestra e nel centrosinistra. Adesso dobbiamo capire come rimediare davanti a una vicenda che ha dimensioni nazionali ed europee».
D'Alfonso ha quindi ribadito, come già dichiarato in altre occasioni, «che è stata una violenta battuta d'arresto per quanto riguarda il centrosinistra con numeri che ci sono stati tolti perché quello dei cittadini è stato un giudizio di non conferma di un lavoro nazionale, e come ho già dichiarato, mi prendo tutta la responsabilità a livello regionale. Ma la soluzione a questo - ha evidenziato ancora - non è di sicuro il passo laterale».
Sulla lettera di dimissioni firmata ieri dagli assessori Andrea Gerosolimo e Donato Di Matteo, che hanno rimesso il loro mandato e hanno parlato di una perdita di 180 mila consensi nell'ambito del centrosinistra in Abruzzo, D’Alfonso ha risposto: «non ho letto la 'pergamena' ma io mi aspetto di leggere una lettera che parli di immissione in ruolo e sono convinto che ci sia scritto. Davanti ad un riordino dello schieramento politico con il rischio che tra Salvini e Cinque Stelle ci sia un ridisegno totale dello spazio politico italiano - ha aggiunto D'Alfonso - non saranno le pergamene ad avere valore».
«CRISI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI»
E dopo le dimissioni di Di Matteo e Gerosolimo, i prossimi ad allontanarsi potrebbero essere il sottosegretario all’Ambiente, Mario Mazzocca e l’assessore Marinella Sclocco.
Art.1-Mdp Abruzzo sostiene che la crisi politica in Regione sia «sotto gli occhi di tutti. Il pessimo risultato elettorale di tutte le forze di centrosinistra e di sinistra alle elezioni politiche del 4 marzo ha avuto in Abruzzo un dato di particolare gravità anche dovuto, inutile negarlo, a un giudizio negativo su buona parte delle attività della Regione».
La nota, firmata dai coordinatori regionali, Tommaso Di Febo e Fabio Ranieri, dal capogruppo e sottosegretario alla Giunta regionale, Mario Mazzocca, e dall'assessore regionale Marinella Sclocco.
«I problemi esistono da tempo», dicono, « e da tempo ci eravamo sforzati di segnalarli, chiedendo si facessero riunioni di coalizione per aprire un nuovo percorso politico ancorato a punti chiari e urgenti per i cittadini abruzzesi a livello programmatico e a un metodo di lavoro diverso nella gestione dell'ente fatto di collegialità nelle scelte che è totalmente mancata. Oggi - continua la nota - occorre valutare se in questo scorcio finale di legislatura ci siano ancora margini per un'inversione di tendenza nelle priorità del governo regionale e nel suo modello di guida. Valuteremo le nostre azioni e le nostre proposte, insieme a tutto il gruppo dirigente territoriale, a seguito di questi non più rinviabili approfondimenti con le altre forze politiche di maggioranza».