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Data: 16/03/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Crisi in regione: Scontro Pettinari-Paolucci su nuova legge elettorale. Ipotesi rimpasti di giunta: per Paolucci solo ''fantasie''; D'Alfonso, «Chiedete a vicepresidente Lolli, mio cuore e cervello sono al Senato»

L'AQUILA - "La necessità di varare una nuova legge elettorale regionale, avanzata solo oggi dall’assessore Paolucci, cela la grande paura del Partito democratico di affrontare nuovamente il voto degli abruzzesi e il disperato tentativo di inserire qualche norma capestro per ostacolare la vittoria del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni".

Va all'attacco il consigliere regionale del Movimento 5 Domenico Pettinari, che replica a muso duro all'assessore regionale alla sanità del Partito democratico Silvio Paolucci, che nello smentire indiscrezioni su un imminente rimpasto di giunta, dopo le dimissioni annunciate, ma ancora non formalizzate, da parte di Donato Di Matteo, con delega ai Lavori pubblici e Parchi, ex Partito democratico ora in Regione Facile, e l’assessore Andrea Gerosolimo, con delega al Lavoro e Aree interne, di Abruzzo civico, annuncia, testuali pareole che "ci daremo un itinerario, a partire da temi quali la necessaria legge elettorale".

Il presidente della Regione e neo senatore Luciano D'Alfonso, da parte sua, alle domande dei cronisti sulla situazione nella maggioranza e l’ipotesi rimpasto ha evitato di commentare passando quindi la palla al vice presidente della Giunta, Giovanni Lolli, ricordando che lui oramai ha "il cuore e il cervello collocati al Senato".

Non si è fatta attendere però la rabbiosa reazione M5s che assieme al centrodestra chiede a gran voce le dimissioni dalla carica di presidente di D'Alfonso senza attendere la formalizzazione vero trionfatore della tornata elettorale anche in Abruzzo, dove sfiora il 40 per cento, e del centrodestra, che chiedono a gran voce il voto subito, e dunque le dimissioni immediate di D’Alfonso dalla carica di presidente, senza attendere la formalizzazione della sua elezione a senatore, da parte del nuovo governo nazionale, che potrebbe far slittare il voto regionale anche a primavera 2019.

"Mentre i membri della sua maggioranza si dimettono uno dopo l’altro, il presidente e senatore D’Alfonso non riesce a far meglio di trovare una nuova foglia di fico con la quale tentare di prorogare sino al 2019 l’agonia istituzionale della Regione”, tuona Pettinari.

"Come ha già sabotato il risultato del referendum della Grande Pescara - si sfoga ancora Pettinari - affogato in un inutile e pleonastico assemblearismo istituzionale, oggi D’Alfonso tenta di rimanere in sella indossando una nuova foglia di figo: ossia l’a necessità dell'approvazione di una nuova Legge elettorale anche in Regione Abruzzo. Peraltro, materia in cui il Pd ha già dimostrato le sue grandi esperienze, sempre fallimentari, a livello nazionale. Chiunque, tramite appigli più o meno risibili, tenterà di esasperare ulteriormente la pazienza degli elettori in Consiglio regionale, non ha capito affatto il messaggio arrivato dalle urne lo scorso 4 marzo: i cittadini abruzzesi si sono stancati delle loro prese in giro e dei loro subdoli giochi di potere. Il pessimo risultato del Pd, crollato in Abruzzo al 14 per cento, è sintomatico proprio del totale rigetto di questo modo furbesco e inconcludente di fare politica. Qualsiasi cosa si inventeranno, e per quanto proveranno ad allungare questa agonia, tengano a mente che, prima o poi, dovranno passare sempre dal giudizio delle urne”, conclude Pettinari.

Nuova legge elettorale o meno, Paolucci nella sua nota conferma la volontà della maggioranza, seppure con numeri risicati e incerti, ad andare avanti “collegialmente”.

"Le ipotesi rinvenute oggi in merito ad una scomposizione dell’esecutivo regionale sono ricostruzioni da 'realtà aumentata' con intuizioni suggestive di stampa. Ogni decisione verrà presa collegialmente dalla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta regionale".

Annuncia che “l’eredità imponente di progetti e risorse finanziarie gigantesche che sono state ricordate dal presidente D’Alfonso e saranno oggetto di un dossier sull’attività svolta in questi 47 mesi di governo regionale allo scopo di tracciare un bilancio delle attività più importanti messe in campo in favore dello sviluppo di questo territorio e di evidenziare le attività da integrare e portare avanti prioritariamente".

Smentisce “fantatasiose” ipotesi di "una scomposizione dell’esecutivo regionale, ricostruzioni da realtà aumentata", visto che "ogni decisione verrà presa collegialmente dalla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta regionale".

Paolucci poi, condivide pienamente “il punto di vista politico del presidente della Regione circa la necessità che la maggioranza dia prova di responsabilità e coesione in ogni singolo componente",

Una sottolineatura che suona anche come un messaggio di pace a Gerosolimo e Di Matteo, che nella lettera di dimissioni annunciate chiedono "una radicale svolta nell’azione del governo regionale in questo ultimo scampolo di legislatura".

A margine della conferenza di oggi sui fondi del Masterplan, il presidente D’Alfonso ad una domanda dei cronisti sulla situazione in giunta nella maggioranza, ha risposto: "Come ho già precisato, ora il mio cuore e il mio cervello sono collocati al Senato. Ho preso anche le misure di quello che andrò a fare a Roma a favore dell'Abruzzo. Garantisco che lavorerò 16 ore al giorno. Dopodiché qui in Regione aumenta la destinazione del vicepresidente di Giunta Giovanni Lolli che ha una grande morbidezza. Lui viene dal Novecento come me e ha imparato anche grandemente l'attività del pacificatore. Questa domanda va fatta a Lolli"

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