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Data: 16/03/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sondaggi - Lega e M5S in crescita FI perde più dei dem. Dieci giorni dopo il voto, i sommovimenti politici all'interno del Paese proseguono

ROMA Dieci giorni dopo il voto, i sommovimenti politici all'interno del Paese proseguono. Le dinamiche innescate dalla tornata elettorale non si fermano e gli assetti politici sono in evoluzione. A subire le maggiori transumanze è il centrodestra, con il passaggio consistente di voti da Forza Italia alla Lega di Salvini. Franano quasi tutti i partiti più piccoli, mentre M5s prosegue la sua crescita, anche se a scartamento ridotto rispetto alla Lega. Il Pd perde pochi decimali di consensi, mentre Leu finisce sotto la soglia del 3%.
Il quadro politico complessivo si sta polarizzando sempre di più intorno ai gruppi marcatamente popolari e anti élite, mentre le forze moderato-riformiste riducono ulteriormente il loro peso (dal 40,8% del 4 marzo al 35% di oggi).
IN AUMENTO
La Lega è il partito con la maggior crescita post voto. Incassa quasi cinque punti percentuali, drenando voti dal partito berlusconiano (27% di quanti avevano votato per Forza Italia) e da Fratelli d'Italia (17% degli elettori di Giorgia Meloni). Il partito di Salvini cresce un po' ovunque. Al Nord passa dal 26,9%, conquistato il 4 Marzo alla Camera dei Deputati, al 28,1%. Al Centro sale dal 16,6% al 22,2%, mentre al Sud aumenta dal 6,3% al 10,7%. Con M5s, infine, ha uno scambio di voti quasi alla pari, mentre recupera pochi consensi dai partiti minori.
M5S continua la sua salita, anche se in modo più calmierato rispetto alla Lega. Cresce al Nord (dal 23,7% al 26,2%) e al Centro del Paese (dal 29,2% al 32,4%), mentre appare statico al Sud (dal 46,3% al 46,4%). Il partito di Di Maio arriva, a livello nazionale, al 34,5% dei consensi, conquistando voti da Forza Italia (che gli cede il 2,2%), dal Pd (4,5% degli elettori renziani), da Leu (11% dei votanti per la nuova formazione di sinistra) e da +Europa (5% degli elettori di Emma Bonino). Dalle sue fila, tuttavia, ritornano verso il Pd il 2% dei votanti e una quota rimane dubbiosa sul da farsi.
L'EMORRAGIA
Forza Italia, per il momento, è il partito che subisce la maggior emorragia di consensi. Cede voti a Lega e M5s, mentre incassa solo da Noi con l'Italia e da +Europa. Il partito di Berlusconi subisce il maggior calo al Sud, dove scende dal 18,3% al 12,7%, mentre la fuoriuscita è più trattenuta al Nord (dal 12,5% al 10,7%) e molto limitata al Centro. Fratelli d'Italia lascia sul campo l'1,3% dei consensi, passando dal 4,4% al 3,1%. I suoi voti finiscono, in parte, alla Lega e, in parte, si sparpagliano sugli altri partiti e tra gli indecisi. In pochissimi, tuttavia, lasciano Giorgia Meloni per Luigi Di Maio. Noi con l'Italia, infine, si sta ulteriormente indebolendo, cedendo pezzi a Forza Italia e al gruppo di Lorenzin.
Volgendo lo sguardo al fronte avverso, il Pd mantiene la gran parte dei propri consensi e, per ora, si stabilizza sul 18% (-0,7% rispetto al 4 marzo). Il Partito democratico perde pochi decimi di punto sia al Nord sia al Centro, mentre recupera voti al Sud (dal 13,3% preso il 4 marzo al 14,5% di oggi). Lo scambio di elettori con gli altri partiti fa registrare un'uscita del 4% a favore dei Cinquestelle (da cui, però, incassa il 2%), mentre recupera su Leu (11% di quanti avevano votato per il partito di Pietro Grasso) e su +Europa (27% di quanti avevano votato per Bonino).
Leu, per parte sua, scende sotto la soglia del 3%, cedendo voti sia al Pd sia a M5s, mentre a sinistra cresce solo Potere al Popolo, che arriva al 2%. Gli altri partiti della coalizione di centrosinistra hanno dinamiche differenti: +Europa perde un terzo dei consensi (-0,8%), mentre Lista Insieme (Partito Socialista, Verdi e Area Civica) si dimezza (da 0,6% a 0,3%). La Lista Civica e Popolare di Beatrice Lorenzin, infine, aumenta dello 0,2%, incassando dal gruppo di Lupi, Tosi, Fitto, Sgarbi e Cesa.

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