TERAMO Non si sente ancora un candidato sindaco, semmai una sorta di esploratore scelto dal partito per verificare se alle prossime comunali potrà essere in campo una coalizione di centrosinistra in grado di vincere. Il giorno dopo l'investitura avuta dall'Unione comunale del Pd, il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino dice al Centro: «Il Pd mi ha chiesto la disponibilità a candidarmi. Lo ha fatto tutto il partito, sia la componente maggioritaria che quella minoritaria. Io ho ringraziato e ho detto: fatemi verificare se ci sono le condizioni per la ricomposizione del centrosinistra, perché il Pd da solo non va da nessuna parte, e per la presentazione di un programma chiaro».Cosa deve fare Di Sabatino nei prossimi giorni?«Penso che questa città per arrestare il proprio declino abbia bisogno di tanto lavoro ma anche di inclusione. Siccome nel campo del centrosinistra e in quello dei movimenti civici c'è molto fermento ma anche molta confusione, ho chiesto al partito un mandato per verificare chi possa fare la sintesi dell'eventuale coalizione. Se sono io bene, altrimenti ben venga un altro».Ma il suo lavoro deve cominciare dentro il Pd, per ricomporre le varie anime del partito, o questa ricomposizione è un dato già acquisito?«Il mio lavoro comincerebbe dal Pd se fosse stata una parte a designarmi, ma non è così. Tutti i dirigenti del partito sono d'accordo nell'individuare la mia candidatura. Naturalmente ci sono anche gli iscritti e i semplici tesserati, un incontro con l'assemblea del Pd lo ritengo necessario nei prossimi giorni».Nel Pd ci sarebbe, però, almeno uno dichiaratamente contrario a Di Sabatino candidato: il consigliere comunale uscente, nonché consigliere provinciale, Maurizio Verna.«Con lui ho subito parlato, appena conclusa l'Unione comunale. Credo che non ci saranno problemi». Con chi parlerà per cercare di comporre una coalizione?«Intanto cominciamo con i partiti organizzati che stanno nel campo del centrosinistra. C'è Liberi e Uguali, che nel Lazio è andato insieme al Pd. È un interlocutore. La lista Lorenzin idem, mi risulta che Paolo Tancredi stia parlando con tutti. C'è Abruzzo Civico. È vero che si è collocato nel centrodestra alle politiche, ma fino a ieri sui livelli territoriali era con il centrosinistra. E poi ci sono i movimenti civici, non meno importanti dei partiti. Mi pare ce ne sia più di uno, bisogna capire bene non solo i riferimenti ma anche le proposte».Che tempi si dà? E se qualcuno chiede tempo?«Mi do pochi giorni, alcuni incontri sono previsti ad horas. Se qualcuno temporeggia? Si va avanti con chi ritiene di dover procedere, poi le porte sono sempre aperte».Parliamo degli avversari. Il centrodestra...«Il problema loro è che devono dimostrare alla città di avere una coalizione vera e non un assembramento di liste e partiti che si mettono insieme solo per vincere ma tra cui non c'è alcun collante né dal punto di vista politico, né dei rapporti umani».E i 5 Stelle?«Vanno tenuti presenti, non credo che stavolta alle amministrative non peserà il voto politico. Ma la cosa che mi piacerebbe è che in campo ci fosse una bella e ampia coalizione di centrosinistra».