CAPESTRANO - "Tutto quello che ho letto sui giornali è in totale discrasia rispetto alla realtà, del resto anche qualche invenzione da parte dei giornali fa parte delle loro risorse".
Lo ha detto il presidente della Regione e neo senatore Luciano D’Alfonso, che così, intercettato da AbruzzoWeb a Capestrano (L'Aquila) a margine di un convegno sul pensiero giuridico di San Giovanni da Capestrano, nega che sia mai stato in programma un incontro con i due assessori Donato Di Matteo, ex Partito democratico ora in Regione Facile, e Andrea Gerosolimo di Abruzzo civico, che dopo la disfatta elettorale del centrosinistra del 4 marzo hanno recapitato una lettera in cui si annunciano le loro dimissioni, senza però formalizzarle.
In realtà l'incontro era stato confermato ieri a questo giornale da fonti molto vicine ai diretti interessati.
Poi, evidentemente, c'è stato un cambio di programma.
Alla domanda, scontata, sul quando dunque ci si siederà intono ad un tavolo con i due ribelli, D'Alfonso assicura che con i due "la relazione personale è di qualità, dopo di che c'è la valutazione sulla condotta politica e istituzionale e magari li si possono scrivere saggi che possono superare quelle sulla vita e le opere di San Giovanni".
Se non ci sarà un chiarimento, però, inevitabile sarà un rimpasto di Giunta.
I nomi più accreditati ad entrare nell’esecutivo sono quelli del presidente della terza commissione agricoltura Lorenzo Berardinetti, di Regione Facile e del presidente della prima Commissione bilancio Maurizio Di Nicola, di Centro democratico.
Meno probabile l'ipotesi Giorgio D’Ingazio del Nuovo centro destra, o del sottosegretario con delega all’ambiente Mario Mazzocca, di Art.1- Mdp.
Di Matteo e Gerosolimo, più volte ai ferri corti con la maggioranza, questa volta potrebbero lasciare davvero la Giunta e percorrere altre strade in vista delle elezioni regionali prossime venture.
Non è infatti un caso che in particolare Gerosolimo sia impegnatoissimo a varare la sua nuova lista Abruzzo Insieme.
Una difficoltà in più per il vice presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, che dovrà traghettare la maggioranza di centrosinistra alle prossime elezioni regionali, in autunno o in primavera e questo dipenderà dalle tempistiche con le quali D'Alfonso si dimettera dalla carica di presidente.
E non è neppure un caso che del santo francescano grande giurista e protagonista della battaglia di Belgrado del 1456 in cui vennero respinti gli ottomani di Maometto II, D'Alfonso parli bene delle doti di diplomatico e pacificatore.
"Di pacificatori abbiamo un gran bisogno nella vita politica economica nella vita dei partiti e il pacificatore deve disporre di cultura saggezza e serenità", le sue parole al riguardo.