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Pescara, 24/07/2024
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Data: 20/03/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
I dissidenti esclusi dal vertice in Regione

L’AQUILA Né Andrea Gerosolimo né Donato Di Matteo hanno partecipato, ieri a Pescara, a quello che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere un vertice di maggioranza, il primo ufficiale dopo il voto del 4 marzo. I due, che subito dopo i risultati della tornata hanno rimesso le deleghe nelle mani del governatore Luciano D’Alfonso, non sono stati convocati. Alla fine, nel pomeriggio, qualcuno ha detto che la riunione era riservata ai soli capigruppo, altri hanno sostenuto che gli inviti sono stati inoltrati a consiglieri regionali e rappresentanti di partito. Al netto delle liturgie della politica, tutte valide, è comunque singolare che alla discussione non abbiano preso parte proprio i due considerati “dissidenti”. Con i quali, tra l’altro, l’interlocuzione negli ultimi giorni sembra essersi un po’ arenata. Di certo il vertice di ieri, cominciato nel tardo pomeriggio e conclusosi a serata inoltrata, è solo il primo step di un percorso che si annuncia piuttosto tortuoso. Per una serie di ragioni. La prima è legata allo scenario provocato dall’elezione in Senato del governatore Luciano D’Alfonso. Pare di intuire che il presidente sia già molto immerso nelle questioni romane e abbia già “incoronato” Giovanni Lolli alla sua momentanea successione, la transizione che dovrà condurre la Regione a un nuovo voto, nei tempi previsti dai vari ordinamenti. A questo si incastra una necessaria e non più rinviabile resa dei conti nel centrosinistra, dopo i deludenti risultati elettorali. «Serve un segnale di discontinuità » ha detto ieri più di qualcuno: bisognerà capire se questo segnale è incarnabile da un semplice rimpasto di giunta o se, molto più opportunamente, si andrà alla ricerca di un patto di fine legislatura basato su alcuni temi cardine. Dagli esiti del dibattito si capirà quale sarà la linea dei prossimi giorni. Viene già considerato un buon risultato il fatto di poter varare scelte “assembleari”, ovvero frutto di una generale condivisione. Ma lo scenario è complesso e di certo nei prossimi giorni ci sarà un’accelerazione delle decisioni.

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