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Pescara, 24/07/2024
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Data: 20/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
M5s: «L'eliporto non funziona da un anno». Di Pillo contesta l'inserimento della struttura tra quelle strategiche per la gestione delle emergenze

PESCARA «L'eliporto dell'ospedale di Pescara, che non funziona da 12 mesi, figura all'interno del Piano di Protezione civile tra le strutture strategiche per la gestione delle emergenze». La segnalazione arriva da Massimiliano Di Pillo consigliere comunale del Movimento 5 Stelle che ieri ha portato la questione in aula nel corso dei lavori del consiglio.Di Pillo ha studiato la documentazione pubblicata sul sito del Comune in merito al Piano di Protezione civile e all'aggiornamento richiesto dalle normative e linee guida regionali e nazionali. E ha scoperto anche altro. Cioè che «sulla copertina del Piano di protezione civile figurano ancora i componenti della precedente amministrazione, con l'aggiornamento fermo al 2013». Passando all'esame delle strutture strategiche per la gestione delle emergenze (come questura, prefettura, ospedale, comando dei vigili del fuoco) il consigliere di opposizione ha notato come prima anomalia l'indicazione dell'eliporto (non in funzione) e poi ha sottolineato che gli edifici «sembrano non avere le certificazioni sull'indice di vulnerabilità sismica». E si tratta, ha commentato, «di un fato fondamentale per non ripetere l'esperienza dell'Aquila, dove la prefettura è crollata in seguito al sisma del 6 aprile del 2009. Per tutte le strutture che dovrebbero coordinare e gestire qualsiasi tipo di emergenza e per le principali vie di comunicazione, sarebbe fondamentale attuare la microzonizzazione sismica di terzo livello. Lo stesso vale per gli spazi da adibire a campi di accoglienza che potrebbero subire danni ed essere inutilizzabili», ha proseguito. Il consigliere del Movimento 5 stelle si è detto «sconvolto» per un'altra «mancanza», che riguarda «le indicazioni fornite dalle linee guida regionali e nazionali per la salvaguardia dei cittadini. Non ricordo di aver visto in città prove di evacuazione e di attuazione del Piano di protezione civile così come non ho mai visto documenti o brochure che spieghino ai cittadini che cosa fare il caso di condizioni di rischio. Non esistono cartelloni per identificare gli spazi da adibire a campi di accoglienza così come non esistono pannelli informativi sulle vie di fuga in caso di rischio». Per Di Pillo, «l'esperienza dell'Aquila ha insegnato molto alla macchina della Protezione civile ma nulla alla politica e a chi dovrebbe salvaguardare i cittadini».

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