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Data: 20/03/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Di Maio: noi perno di tutto E tratta anche a sinistra: sui ministri niente diktat

ROMA Se Beppe Grillo elogia lo spirito d'adattamento è perché anche lui come la pattuglia di veterani si sente un po' spaesato odorando questo movimento nuovo di zecca. Tra professori universitari e pezzi di vecchio establishment, ieri i 112 senatori del M5S si sono presentati a Palazzo Madama per le registrazioni di rito. Foto, adempimenti, la copia della Costituzione, souvernir, la shopper del Senato. Ma soprattutto prima assemblea da senatori a cui ha preso parte anche il capo politico Luigi Di Maio. «Siamo il perno della legislatura», ha detto loro. Di qui una trattativa che va avanti a tutto campo: non è tramontata infatti l'idea che per il governo i voti possano alla fine arrivare anche dai Pd (come dimostrerebbe l'intervista concessa da Grillo proprio a Repubblica). La prima riunione ha avuto soprattutto un carattere tecnico. Si è parlato del primo passaggio parlamentare che vedrà impegnati i senatori: l'elezione del presidente di palazzo Madama.
LEGISLATURA
Ai neoeletti, che sono circa l'80% del gruppo parlamentare, il capogruppo in pectore Danilo Toninelli ha spiegato come si vota. Più tardi sul blog delle stelle Di Maio scriverà: «Saremo decisivi già a partire dall'individuazione delle figure per le presidenze di Camera e Senato. Questa questione per cui non accetteremo né condannati né persone sotto processo, è slegata da quella del governo. Sono fiducioso che nelle prossime settimane riusciremo a far partire nel migliore dei modi questa legislatura». Dunque, l'accordo per gli uffici di presidenza è vicino e la legislatura comincia ad avere un motore ben oliato, secondo lui.
«Dei ministri si parla con il presidente della Repubblica, dei temi si parla con i partiti politici», manda a dire Di Maio soprattutto alla sinistra. Come a dire: sulla rosa di governo, se serve, massima disponibilità. In tutti i casi ne parla lui, che è capo politico, come ha ribadito un po' fra sé e sé Grillo, di cui Di Maio ripete il succo: «La nostra forza sta nel saperci adattare». Trattativa a tutto campo, appunto. La collegialità assembleare si limita per il momento ai passaggi tecnici, cosa che non entusiasma i senatori al secondo mandato.
Disadattati, come Grillo, forse, apparivano un po' proprio loro: i veterani del M5S. Emozionato? «Sì, non emozionarsi più è un brutto segnale», la risposta pronta di Vito Crimi. Con lui ci sono facce completamente nuove: da Silvana Giannuzzi ex relazioni esterne di Confindustria e collaboratrice parlamentare dell'ora collega Sergio Puglia, fino al direttore sanitario dell'ospedale pediatrico di Palermo Giorgio Trizzino e Giulia Lupo, senatrice eletta nell'uninominale di Roma sud, 40 anni, che data la giovane età, potrebbe far parte dell'ufficio di presidenza provvisorio prima che si insedi quello ufficiale.
È evidente: le competenze questo giro sono molto più alte. È un'ammissione che fa proprio Sergio Puglia. Sarà per questo che alcuni veterani avevano musi lunghi e soffrivano della sindrome della risorsa. «Quando ti dicono che sei una risorsa vuol dire che sei terribilmente irrilevante», confida un po' mogio un senatore.
Nessuno nel nuovo esercito di senatori è in grado di dire a che punto sia la partita che si disputerà il 23 marzo. Toninelli ha ceduto il passo a Di Maio che mantiene i contatti con la Lega. Toninelli ieri ha parlato solo di questioni procedurali.
SANATORIA
Ancora non è stato sciolto il rebus sui furbetti del bonifico puntualmente rieletti come Carlo Martelli e Maurizio Buccarella. Il M5s pensa a una maxi sanatoria degli espulsi. Il primo a vincere il reintegro è stato Emanuele Dessì, che eletto e già proclamato non ha dichiarato di voler rinunciare ad alcunché. «Secondo le informazioni in nostro possesso ha fatto richiesta di passare da un canone agevolato a uno commerciale, quindi pagherà l'affitto come tutti i cittadini», ha detto Danilo Toninelli, dando un colpo di spugna all'imbarazzante vicenda dell'affitto a pochi euro. Peccato che chi aveva segnalato Dessì Lo aveva fatto per motivi ben diversi dal canone d'affitto e che emergono nelle sue frequentazioni social. I meetup locali sono già in agitazione: «Perché lo avete espulso se non andava espulso?» .

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