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Data: 21/03/2018
Testata giornalistica: Prima da Noi
Sasi, il concorsone e l’indovino: la profezia si avvera e 54 precari vengono stabilizzati

LANCIANO. Azzeccare i nomi di 54 vincitori su 64 (con una schiera di oltre 1.200 partecipanti) forse dà diritto all’investitura da indovino professionista.

Già perchè nei mesi scorsi un anonimo aveva scritto al presidente della Commissione Vigilanza, Mauro Febbo, inserendo in una busta chiusa una lista di nomi e cognomi, indicati come vincitori del concorso-avviso per l’assunzione a tempo indeterminato di personale tecnico e amministrativo pubblicato dalla Sasi Spa.


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«Quello non è un concorso ma la stabilizzazione degli attuali interinali, tutti nominati dalla politica. Le allego in busta chiusa i nomi e i cognomi dei vincitori e relative posizioni», diceva l’anomimo a dicembre 2017.

Risultato?

10 dei segnalati in realtà sono risultati non idonei, altri 2 non sono stati inseriti in graduatoria ma ben 54 hanno effettivamente vinto.

Dunque stabilizzazione degli attuali interinali.

Un concorso ‘avvelenato’ da accuse e denunce e finito pure al centro di un’indagine della Procura dopo l'esposto di un concorrente escluso dalla selezione (l'ipotesi è di abuso d' ufficio).

Fin da subito Febbo aveva segnalato l’illegittimità del concorso, in contrasto con la legge Madia che prevede per le società in controllo pubblico, il blocco fino al 30 giugno 2018, di nuove assunzione a tempo indeterminato, se non attingendo, con le modalità stabilite da un decreto ministeriale, all’elenco dei lavoratori dichiarati eccedenti a seguito della ricognizione del personale in servizio alla data del 30 settembre 2017».



LA NUOVA DENUNCIA

Dopo la prima denuncia di novembre scorso, proprio oggi Febbo ha provveduto a segnalare di nuovo alla Procura della Repubblica del Tribunale di Lanciano e alla Procura Regionale della Corte dei Conti le circostanziate anomalie e criticità emerse in questi mesi e ancora da chiarire

Questa seconda segnalazione alle Procure scaturisce proprio dall’ultima e recente lettera arrivata a Febbo» e immediatamente girata sia al Difensore Civico sia al Procuratore Generale e sia al presidente della Corte dei Conti.

L'anonimo questa volta scrive, facendo riferimento anche alla lettera precedente: «come potrà riscontrare dei 66 posti, 2 non hanno presentato domanda, quindi dei 64 posti ben 54 sono interinali che già prestano opera. Sono quelli nominati dalla politica e ben indicati da me nelle precedenti. Ora qualcuno dovrà chiedere conto di quanto accaduto e anticipatamente denunciato. Certo che agirà nell'interesse della meritocrazia come ha sempre detto. Grazie».

Singolare come l’estensore anonimo della lettera fosse a conoscenza sia dei nominativi dei vincitori del concorso e sia del ruolo da loro ricoperto.

Singolare anche la reazione della società che ha sempre rigettato dubbi e spiegato che tutto fosse regolare negando chiaramente che il concorso fosse fatto per stabilizzare i precari.

Del resto non era difficile prevedere l’esito perchè è bastato dare una occhiata al bando per capire che un paio di parametri tagliavano fuori quasi tutto i resto della popolazione italiana tranne i lavoratori della Sasi precari.



«UNA PROCEDURA TUTTA INTERNA»

«Come da me evidenziato nei mesi scorsi - spiega Febbo – l’avviso della SASI, ‘mascherato’ in concorso, altro non è che una procedura tutta interna, o meglio un escomatoge, per sistemare tutti gli interinali già presenti ed operanti all’interno della società pubblica».

Infatti sui 67 posti messi a bando tramite avviso-concorso ben 54 figure vincitori sono già personale interinali che ricoprono quel preciso ruolo.

Praticamente, specifica Febbo, un avviso, presentato come un concorso, teso a regolarizzare il personale assunto a tempo determinato e stabilizzarlo con un contratto indeterminato.

Ma ci sono anche altre criticità ancora da dirimere.

I RICORSI AL TAR

Intanto ci sono tre ricorso al Tar il cui esito lo scopriremo nelle settimane prossime ma soprattutto rimane aperto il superamento dei criteri legislativi e sentenze recentissime scaturite dalla proprio dalla Legge Madia che possono determinare tale avviso totalmente illegittimo.

«Il presidente della SASI e il suo CdA dovrebbe sapere appunto come il Decreto legislativo 175/2016 (cosiddetto Legge Madia) pone tra i divieti e assume primario rilievo proprio quello sancito dall’art. 25, comma 4, che prevede per le società in controllo pubblico, il blocco fino al 30 giugno 2018, di nuove assunzione a tempo indeterminato, se non attingendo, con le modalità stabilite da un decreto ministeriale, all’elenco dei lavoratori dichiarati eccedenti a seguito della ricognizione del personale in servizio alla data del 30 settembre 2017».





IL PERSONALE IN ESUBERO

Come comunicato proprio a Febbo dal direttore generale Vincenzo Rivera anche in Regione Abruzzo è finalmente operativo l’elenco degli esuberi inseriti nell'applicativo Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro) dove le Società partecipate a controllo pubblico hanno comunicato le eccedenze di personale in base alla ricognizione disposta dalla legge.

Nella Regione c’è personale in esubero presenti nell’applicativo Anpal proveniente dal Abruzzo Euroservizi, Sistema srl e Sviluppo Italia Abruzzo che attendono risposte chiare sul loro futuro e la loro ricollocazione all’interno delle società pubbliche in house.

A questo va aggiunto anche la lettera diffida inviata alla Procura fatta dai lavoratori del Cotir ai quali non è stato concesso l’opportunità di partecipare al bando pur avendo i requisiti.

«È del tutto evidente come la SASI continui ad ignorare completamente le disposizioni del Decreto Madia relativo alla ricollocazione degli esuberi di personale delle società a partecipazione pubblica», continua Febbo.

Intanto in casa Sasi in queste ore aleggia un altro ‘mistero’: ovvero il nome del nuovo direttore. Il presidente Basterebbe si limita a dichiarare: "non è un abruzzese" e per il momento questa informazione ci dovrà bastare.

A conti fatti ci sono almeno due misteri di troppo nella gestione della società pubblica che, nonostante tutto, ha superato indenne molte stagioni amministrative nefaste.

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