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Data: 21/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
«Concorso Sasi, già noti i vincitori». Nuovo esposto in Procura di Febbo (FI): 54 sono interinali della stessa società

LANCIANO Torna in Procura il consigliere regionale (FI) Mauro Febbo per denunciare nuove anomalie sul concorso Sasi. Il bando, chiuso a febbraio, dopo alcune modifiche e il via libera dei sindacati, porterà a breve 67 persone ad essere assunte a tempo determinato nella società che gestisce il servizio idrico. Ma i vincitori, secondo Febbo, erano già noti da novembre. La Sasi, inoltre, dovrebbe attingere dagli elenchi regionali del personale in esubero e non da un bando. «Su 67 ben 54 vincitori dell'avviso Sasi sono interinali che vi lavorano da tempo. I nomi sono stati segnalati già a novembre da un cittadino anonimo. Li ho consegnati alla Procura di Lanciano e a quella regionale della Corte dei conti. Il concorso è irregolare e va fata luce su tutte le anomalie riscontrate», è la nuova denuncia di Febbo, dopo quella del novembre scorso. Allora, come presidente della commissione vigilanza, aveva ricevuto una lettera anonima contenente i nomi dei vincitori del concorso Sasi, che era in corso. Aveva inviato tutto al difensore civico, al procuratore generale e al presidente della Corte dei conti. «L'anonimo era a conoscenza sia dei nominativi dei vincitori sia il ruolo da loro ricoperto», sottolinea Febbo, «quindi l'avviso della Sasi era una procedura interna per sistemare tutti gli interinali già presenti ed operanti nella società». Il consigliere ricorda, poi, che ci sono tre ricorsi al Tar di persone escluse nella pre-selezione pur avendo i requisiti e un'inchiesta aperta della Procura frentana. «Questo bando non rispetta la legge Madia», aggiunge Febbo, «che permette assunzioni a tempo indeterminato fino al 30 giugno 2018 solo attingendo all'elenco dei lavoratori dichiarati eccedenti in Regione. In Abruzzo abbiamo operativo l'elenco degli esuberi: sono lavoratori che provengono da Abruzzo Euroservizi, Sistema srl e Sviluppo Italia Abruzzo e attendono la ricollocazione in società pubbliche in house. Inoltre c'è anche la diffida inviata alla magistratura dai lavoratori del Cotir ai quali non è stato concesso di partecipare al bando pur avendo i requisiti. La Procura deve sospendere qualsiasi attività conseguente al concorso».

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