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Pescara, 24/07/2024
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Data: 21/03/2018
Testata giornalistica: Il Centro
La ritorsione di Mazzocca: diremo stop ai rifiuti di Roma. Piano regionale Bocciato dal Governo

PESCARA«Ci opporremo contro questa decisione di impugnare il nostro Piano rifiuti quando ciò avverrà, perché per ora il Consiglio dei ministri ha dato mandato all'avvocatura dello Stato di procedere. Noi ci prepareremo per evidenziare le nostre ragioni, che sono dell'Abruzzo e della nostra comunità e che sono state vilipese da questo atto del Cdm». Il sottosegretario della Regione Abruzzo con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca, annuncia battaglia dopo l'impugnazione da parte del Governo del nuovo Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti e, senza però entrare nel merito delle criticità rilevate dal Governo.SPETTRO INCENERITORE. Con l'impugnazione del Piano torna la possibilità di realizzare un inceneritore sul territorio regionale. L'atto del Consiglio dei ministri, sottolinea Mazzocca, si basa «un documento istruttorio del funzionariato del Ministero dell'Ambiente e non su dati concreti, perché evidentemente non hanno letto le carte». Ma il sottosegretario va oltre: «Se le hanno lette, probabilmente qualcuno starà pensando di risolvere i problemi altrui, ad esempio Roma Capitale, con il tentativo di insediamento di un inceneritore in Abruzzo che serva ad altri». Proprio per questo il sottosegretario annuncia di voler proporre alla Giunta una riflessione per valutare se ci siano ancora le condizioni per mantenere in essere la decisione di fine anno, in base alla quale l'Abruzzo ospita parte dei rifiuti romani. Secondo Mazzocca, l'attività portata avanti in Abruzzo ha quindi «smascherato il famigerato decreto inceneritori».FUOCO AMICO. Il sottosegretario, che ieri aveva parlato di "fuoco amico", critica anche un documento inviato dal Comune di Pescara al Consiglio dei ministri relativo alla realizzazione di un impianto nel capoluogo adriatico. Una lettera, che rappresenta una sorta di assist al Governo, di cui il sottosegretario non era al corrente e di cui è stato informato solo dopo la decisione del Cdm.LE CRITICITA'. Prova ad entrare nel merito di ciò che viene contestato, il dirigente del servizio Gestione rifiuti della Regione, Franco Gerardini.«L'aspetto più grave», afferma, « è che ci si impone di conformarci al Dpcm dell'agosto 2016 che prevede l'inceneritore in Abruzzo. In realtà lo stesso decreto prevede che, in presenza di approvazione di una nuova pianificazione, si possa chiedere la modifica del Dpcm».Ma il Governo fa anche molte altre contestazioni come la mancata riduzione della produzione dei rifiuti, accuse che Gerardini: «Per quanto riguarda i rifiuti in discarica», spiega il dirigente, «recuperiamo un flusso che va fuori regione con l'autosufficienza al 2019, quindi aumentano un po' per questo motivo». Poi ricorda i «finanziamenti cospicui» e le iniziative sull'autocompostaggio, sui mercati e centri del riuso e l'allegato al Piano contenente il programma di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti.LO SCONTRO. Sulla questione interviene il consigliere regionale Mauro Febbo (Fi), secondo cui «Mazzocca dovrebbe ringraziare il centrodestra o quantomeno tacere. Il Piano», afferma, «è stato approvato, nonostante voto contrario motivato in aula per le stesse ragioni per le quali è stato impugnato dal Governo, solo grazie alla presenza in aula del gruppo di Forza Italia. In quella circostanza erano presenti solo 13 consiglieri di maggioranza. Persino Maurizio Di Nicola (presidente della Commissione Bilancio), conscio dell'incapacità di andare avanti di quella legge, si astenne dal voto».

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